Farsa Varese Calcio: Altomonte getta la spugna

L’imprenditore: «Rinuncio ad acquisire il club». Il giallo dell’aumento di capitale di 500mila euro

Domenico Altomonte

Domenico Altomonte

Varese, 10 aprile 2019 - La bomba è scoppiata all’improvviso. Domenico Altomonte rinuncia ad acquisire il Varese. Il passaggio di consegne da Benecchi all’imprenditore calabrese sembrava a un passo. Tutto però si è sciolto in una bolla di sapone. Il motivo? Questione di soldi, a quanto pare, anche se nella nota in cui viene annunciato il passo indietro non se ne fa cenno. A quanto pare, andando a guardare le carte, i nuovi aspiranti dirigenti avrebbero scoperto un aumento di capitale di 500mila euro approvato a sorpresa. Soldi che non sarebbero stati coperti. E che sarebbero così finiti “sul gobbone” dell’imprenditore di origini calabresi. Che ha deciso di mollare. Questa, almeno, la sua campana. Ora bisognerà vedere la replica del presidente (ex? In sella? E chi lo sa...) Claudio Benecchi.

Il Varese ora, si trova ancora alle prese con la solita, immutabile, anche noiosa domanda: cosa farò da grande? E, soprattutto, ci sarò? Tifosi e città sognavano un rilancio in grande stile e si ritrovano ancora a mettere il sorriso dentro un cassetto. Il comunicato diffuso dallo staff di Altomonte non sembra lasciar spazio a ripensamenti. «Con grande rammarico ho maturato la decisione di rinunciare all’acquisizione del calcio Varese srl – si legge – tralasciando i motivi che hanno reso impossibile quest’operazione, ribadisco la mia buona posizione, la mia buona volontà e la trasparenza dimostrate alla conferenza stampa dell’1 aprile». Cioè quella in cui il rialzo della testa del Varese sembrava davvero potersi ascrivere al novero del vorrei e stavolta posso.

Con tanto di annuncio della prossima comunicazione dello staff dirigenziale. Che sarebbe dovuta arrivare proprio oggi. Ma no, anche stavolta la barca del Varese è rimasta orfana di bussola. «Oggi (ieri, ndr) – prosegue Altomonte - ho constatato che non ci sono le condizioni idonee per il proseguimento della trattativa, dopo quasi sessanta giorni di estenuanti attività mirate alla risoluzione dei problemi sia legali che fiscali». Quelli che hanno portato diversi giocatori a cambiare aria, il Varese a dover disputare lontano dall’Ossola i suoi impegni casalinghi e le penalizzazioni in classifica. «La città di Varese - prosegue Altomonte - è piena di tifosi appassionati ai quali avrei voluto regalare un nuovo sogno, nutro profondo affetto per la città e per i gloriosi colori della squadra di calcio e in virtù di ciò ho creduto fino in fondo a questo progetto che avrebbe meritato migliore fortuna; ringrazio coloro che mi hanno supportato». Il Varese ricomincia quindi tutto da capo. Con una sola certezza: non avere certezze.