Huntsman, è doccia fredda: a rischio 50 posti di lavoro

Sos dall’azienda chimica di Ternate che produce poliuretani. La proprietà ha comunicato di voler chiudere lo stabilimento entro fine 2021

Una manifestazione dei lavoratori

Una manifestazione dei lavoratori

Ternate (Varese), 23 gennaio 2021 -  50 posti di lavoro sono a rischio alla Huntsman di Ternate, uno degli stabilimenti italiani dell’azienda chimica specializzata nella produzione di poliuretani. Una multinazionale leader nel suo settore, fondata nel 1970 in California, che può contare su decine di fabbriche dislocate in tutto il mondo. La proprietà ha comunicato nei giorni scorsi ai dipendenti del sito varesino la volontà di chiudere entro la fine del 2021 l’attività produttiva dello stabilimento.

Una decisione motivata nell’ambito di un piano di razionalizzazione a livello globale che ha l’obiettivo di aumentare l’efficienza del gruppo. Le Rsu hanno subito informato la Filctem Cgil e la Femca Cisl. "Ci siamo attivati per chiedere un incontro all’azienda e per fissare un’assemblea con i lavoratori", commenta Silene Radrizzani, segretaria generale della Filctem di Varese. Due passaggi che saranno utili alle parti sociali per capire meglio le motivazioni e le intenzioni della direzione. "L’azienda – continua Radrizzani – per ora ha comunicato la chiusura dell’attività produttiva, che riguarda 50 lavoratori, di cui la conseguenza potrebbe essere la chiusura di tutto il sito. Questo dovremo verificarlo". In ballo infatti c’è anche il futuro di ulteriori 50 dipendenti, impegnati in altre mansioni che esulano dalla produzione. Bisognerà dunque capire se questi lavoratori potranno continuare a operare nello stabilimento o se invece l’azienda lascerà Ternate. Un altro punto da chiarire sarà la tempistica, in modo da avere precisazioni su tempi e modi della chiusura dell’attività, che potrebbe avvenire a più passaggi o in un’unica soluzione. La data è stata fissata per settimana prossima, ma prima di confrontarsi con l’azienda per i sindacati la priorità è discuterne con i lavoratori. "Lo scorso anno con il Covid è stato difficile organizzare assemblee – osserva la rappresentante della Cgil – faremo al più presto un incontro per parlare con loro". 

Tra i dipendenti c’è ovviamente molta preoccupazione, oltre che un certo sentimento di stupore per un annuncio che era davvero inatteso. L’attività era proseguita senza particolari stop anche negli ultimi mesi caratterizzati dalla pandemia. "È stata una doccia fredda per tutti quanti noi. È una multinazionale e sappiamo che le logiche di queste realtà sono meno legate al singolo sito ma più al gruppo e al mondo, ma è una situazione inaspettata".