In sciopero i dipendenti Whirlpool: "Il piano industriale va rispettato"

Fissate per lunedì e mercoledì le assemblee generali: "Non ci fidiamo di La Morgia, vogliamo numeri per iscritto"

Manifestazione dei lavoratori Whirlpool a Biandronno

Manifestazione dei lavoratori Whirlpool a Biandronno

Varese, 1 gennaio 2020 - La Whirlpool di Cassinetta si mobilita in seguito agli sviluppi della vertenza su Napoli. Lo stabilimento varesino ha aderito ieri all’iniziativa promossa a livello nazionale da Fim, Fiom e Uilm in seguito all’incontro di mercoledì a Roma in cui la direzione aziendale ha confermato la volontà di chiudere la sede campana. Notizia a cui i sindacati hanno reagito convocando uno sciopero in tutti i siti. Nella giornata di ieri anche a Cassinetta i dipendenti hanno incrociato le braccia nelle ultime 4 ore del turno. Per lunedì e mercoledì sono state fissate le assemblee generali, con la presenza dei segretari di categoria. E nelle prossime settimane si terrà anche una manifestazione nazionale.

«L’obiettivo – spiega il delegato della Rsu Fim Cisl Tiziano Franceschetti – è mantenere alta l’attenzione sul rispetto del piano industriale». Anche Cassinetta dunque manifesta preoccupazione per il futuro, e non bastano le parole dell’amministratore delegato Luigi La Morgia per dormire sonni tranquilli. Durante il vertice al Ministero l’ad ha parlato di una crescita dell’incasso, capace di trascinare Whirlpool in una fase più positiva rispetto al passato. Tra gli stabilimenti dove si producono elettrodomestici da incasso c’è proprio Cassinetta, citato da La Morgia insieme a Melano tra le realtà più solide del gruppo. Ma per le parti sociali non basta.

«Ci sono stati forniti dei numeri a voce – spiega il segretario della Fim Cisl dei Laghi Paolo Carini – mentre noi abbiamo chiesto in base all’accordo firmato nel 2018 una verifica con dati alla mano scritti nero su bianco». Ma al di là dei risultati di Cassinetta c’è un’altra questione da considerare. «C’è comunque un problema di affidabilità – continua Carini – il modo in cui l’azienda ha gestito la vicenda di Napoli è un precedente in termini di relazioni sindacali e gestione di problematiche che ci preoccupa in un’ottica di possibili futuri coinvolgimenti di altri stabilimenti».