Varese, artigianato: è l’ora dei giovani

In 12 mesi l’impiego nella fascia 18-25 anni sale del 4,6%

Giovani artigiani al lavoro

Giovani artigiani al lavoro

Varese, 31 luglio 2019 - Le piccole e medie imprese artigiane varesine puntano sui giovani. I dati dell’Osservatorio per il mercato del lavoro di Confartigianato Imprese Varese confermano la tendenza positiva iniziata lo scorso anno. L’occupazione delle persone con età compresa tra i 18 e i 25 anni è salita negli ultimi dodici mesi del 4,64%. «Un andamento che testimonia ancora una volta – analizza Davide Galli, presidente dell’associazione di categoria – come la piccola e media impresa sia disposta a investire sui giovani, anche al primo impiego».

Qualcosa si muove nella direzione giusta dunque, anche se permane il problema del mismatch occupazionale, molto sentito in settori chiave come la meccanica, dove le professionalità richieste sono spesso difficili da trovare. E non si tratta solo di un’esigenza territoriale, ma più in generale di un problema nazionale. «Questo rischia di far virare al ribasso un dato che potrebbe essere ancora più rilevante», continua Galli. Le Pmi in ogni caso rappresentano un approdo sicuro per chi si approccia per la prima volta al mercato del lavoro. Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento della stabilizzazione delle forme contrattuali: a giugno 2019 risulta pari al 90,34% il numero di lavoratori con contratto a tempo indeterminato contro il 9,66% di personale a termine. Un trend in salita del 2,7%, sintomo di una volontà da parte delle aziende di investire tempo, risorse e know how sui propri dipendenti. E in quest’ottica va letto l’appello che Confartigianato Varese lancia direttamente al Governo, nella persona del ministro dell’Istruzione, il varesino Marco Bussetti. La richiesta è quella di garantire sempre più efficaci e produttivi percorsi di alternanza scuola-lavoro.

«Insieme all’apprendistato – sostiene Galli – è la via maestra per l’inserimento nelle aziende di nuove forze, anche per sostenere il ricambio generazionale». All'aumento dei giovani infatti si affianca l’incremento degli over 45, passati dal 38,63% del 2018 al 40,35% dello scorso giugno. Meno bene invece la fascia di mezzo, tra i 26 e i 45 anni, che ha subito in modo più marcato la crisi soffrendo una diminuzione del 4,6%. L’indagine ha riguardato un campione di 1.527 aziende e 9.403 collaboratori e dipendenti nel periodo luglio 2018 – giugno 2019. Guardando al totale degli occupati si nota una lieve flessione delle donne (quasi un punto percentuale), dovuta al rafforzamento di reparti a forte trazione maschile come la chimica-gomma-plastica e la meccanica, che rappresentano tra l’altro i settori più in salute con un aumento del 2% e dello 0,7%. Male il tessile-abbigliamento (-2,68%) e l’edilizia (1,2%). Cresce il numero degli occupati di nazionalità straniera (+ 0,7%), in particolare dall’Asia (+ 18,2%) e dall’Africa (+ 6,3%). In calo del 12,5% i lavoratori provenienti dall’Unione Europea. «La causa – puntualizza Giulio Di Martino di Confartigianato Imprese Varese – è la scarsa attrattività del mercato del lavoro nazionale». Nell’ultimo anno sono aumentate le imprese mono-personali, cioè con un unico dipendente, con un +11,5%. Dato su cui possono aver inciso le partite Iva agevolate.