Luino, l’arte di Boldini e la moda: scintilla Palazzo Verbania

Inaugurata l’esposizione che ruota intorno al ritratto di Lady Nanne Schrader. La tela realizzata dal pittore ferrarese ha ispirato i grandi nomi del fashion

Visitatori intorno alla tela di Boldini

Visitatori intorno alla tela di Boldini

Luino (Varese), 15 dicembre 2019 - Il mondo degli appassionati d’arte punta i riflettori su Palazzo Verbania. È stato inaugurato ieri l’allestimento che ruota intorno al dipinto il “Ritratto di Lady Nanne Schrader, nata Wiborg”, realizzato nel 1903 dal pittore ferrarese Giovanni Boldini. Passerella di vip ed esperti di moda per l’apertura ufficiale di un’esposizione che durerà fino al 15 gennaio e accoglie anche altri cimeli e oggetti artistici legati al fashion, primo fra tutti un tessuto dorato su cui sono applicate decine di roselline in raso di seta, proveniente da una collezione dello stilista legnanese Gianfranco Ferrè, così come altre stoffe, il tutto messo a disposizione dalla camiceria Oldani. "Sulla scia del modello milanese che ormai da anni la tradizionale mostra natalizia riservata a un’unica opera straordinaria offerta alla città - ha detto il sindaco Andrea Pellicini - anche Luino ha scelto un dipinto di qualità eccellente, la cui storia s’intreccia a quella di Palazzo Verbania, l’edificio liberty restituito alla collettività dopo una lunga opera di restauro".

Il quadro dell’artista ferrarese e l’edificio che si affaccia sul Lago Maggiore furono concepiti più o meno negli stessi anni, all’inizio del ’900, quando lo stile floreale spadroneggiava in Europa e, soprattutto, in Italia. Nella tela Boldini ha immortalato per sempre la bellezza dell’inglese Lady Nanne Schrader, icona dell’alta società londinese, con uno stile che associa impatto da fotografia e suggestioni oniriche. Nell’esposizione viene ricostruita l’effervescente Parigi a cavallo fra la fine dell’800 e l’inizio del ’900, l’ambiente in cui il pittore nativo della città estense operò. Nella capitale transalpina Boldini intesse relazioni con i principali esponenti delle case di moda, scegliendo le creazioni più adatte alle dame raffigurate nei suoi dipinti. Abiti in organza e taffetà, pizzi e gioielli scintillanti: indumenti e accessori che impreziosirono i suoi dipinti.

Profonda, come raccontato dal curatore dell’esposizione Federico Crimi e dal gallery manager di Bottegantica Stefano Bosi, fu l’influenza di Boldini sulla moda, sin dagli anni ’30, quando venne ricordato da Vogue come il pittore dell’eleganza. E lo stesso Gianfranco Ferrè, si legge nel sito della sua fondazione, ne riconobbe il contributo. "Alcune volte - si legge nella biografia dello stilista scritta da Maria Vittoria Alfonsi - ha fatto ricordare Boldini e le sue indimenticabili donne tutte lusso e splendore tra pizzi e fiori". Ieri, primo giorno dell’esposizione, Palazzo Verbania è stato meta di decine di visitatori, rimasti ammaliati dalla bellezza dell’allestimento e della cura delle note di accompagnamento.