Biandronno, solidarietà a Napoli: la Whirlpool si ferma

Lo stabilimento di Cassinetta ha risposto presente alla mobilitazione lanciata a livello nazionale dai sindacati

Un momento del corteo: in strada 500 lavoratori

Un momento del corteo: in strada 500 lavoratori

Biandronno, 24 settembre 2019 - Lo stabilimento di Cassinetta ha risposto presente alla mobilitazione lanciata a livello nazionale dai sindacati in risposta all’annuncio da parte di Whirlpool di voler cedere l’impianto di Napoli a una società svizzera. Ieri si è svolta una giornata di iniziative, con tre diverse assemblee, una per turno. Durante la prima riunione i lavoratori hanno deciso spontaneamente di dare fin da subito un segnale forte: è stato così organizzato un corteo, che ha attraversato le strade di Biandronno e Ternate.

Un lungo serpentone composto da più di 500 lavoratori, che hanno voluto esprimere solidarietà ai colleghi della Campania e al tempo stesso manifestare rabbia e disappunto nei confronti delle scelte aziendali. «Siamo preoccupati – commenta Tiziano Franceschetti, Fim Cisl nella rsu – per un disimpegno da parte di Whirlpool sul territorio nazionale. Oggi è in pericolo Napoli, ma l’azienda sembra orientata a lasciare l’Italia per spostarsi verso l’estero». Il fatto che nel sito varesino non ci siano ripercussioni immediate all’orizzonte dunque non fa dormire sonni tranquilli ai dipendenti. Il timore è che un domani potrebbero profilarsi scenari minacciosi anche all’ombra delle Prealpi. «Cassinetta deve continuare, deve avere un futuro e l’azienda deve tenere fede all’accordo siglato in sede ministeriale», commenta Chiara Cola, rsu Uilm. Tema su cui insiste Matteo Berardi (Fiom Cgil nella rsu): «Diciamo no alla modifica del piano industriale: lo difenderemo a tutti i costi. C’erano impegni. L’azienda li deve mantenere».

La mobilitazione prosegue oggi, con Cassinetta che partecipa allo sciopero di otto ore indetto in tutte le sedi Whirlpool, con il presidio in portineria dalle 5.30 del mattino. L’appuntamento successivo sarà quello di venerdì 4 ottobre, con la manifestazione di Roma. Sarà presente una folta delegazione da Cassinetta: si stanno organizzando le adesioni per i pullman che partiranno la sera del 3 ottobre. I lavoratori chiameranno in causa anche il governo, che aveva firmato l’accordo con Whirlpool nel 2018. Sullo sfondo infatti c’è una questione più grande, quella dell’attrattività del sistema Italia. «Non solo in Whirlpool – commenta Paolo Carini, segretario generale della Fim Cisl dei Laghi – ma in tutte le multinazionali del nostro paese le decisioni vengono prese oltreoceano e finiscono a cascata sulla testa delle famiglie dei lavoratori italiani».