Violenza sulle donne: sopruso infinito e nascosto

Busto Arsizio, dall’inizio dell’anno sono già settanta quelle seguite dal centro E.Va Onlus ma a preoccupare sono i tanti casi sommersi

La presentazione dell’iniziativa volta alla tutela delle donne in difficoltà

La presentazione dell’iniziativa volta alla tutela delle donne in difficoltà

Busto Arsizio (Varese) -  Un dato su cui riflettere: dall’inizio dell’anno ad oggi sono 70 le donne seguite dal centro antiviolenza E.VA onlus, punto di riferimento nel territorio di Busto Arsizio, Gallarate e Somma Lombardo, la più giovane ha 19 anni, la più anziana 75 anni. Un numero (44 a Busto, 26 tra Gallarate e Somma) che racconta di violenze e maltrattamenti in aumento, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma il sommerso è ancora tanto: le donne devono uscire allo scoperto e denunciare. Importante per questo, in occasione oggi, 8 marzo, giornata internazionale della donna, l’iniziativa di sensibilizzazione promossa da E.VA onlus (che da qualche mese ha la nuova sede in via Alberto da Giussano a Busto Arsizio) in collaborazione con l’amministrazione comunale, l’Associazione panificatori della provincia di Varese e il Distretto del commercio bustese, che coinvolge panettieri e fioristi.

Obiettivo far conoscere al maggior numero possibile di donne, che in troppi casi non sanno come difendersi in quelle drammatiche situazioni, l’attività della onlus che è al loro fianco, assicurando sostegno e assistenza. Da oggi nei negozi di panetteria che hanno aderito (a Busto Arsizio 15) il pane sarà consegnato in sacchetti con il logo e il recapito (334/5369630) dell’associazione, mentre i fioristi con i mazzi floreali consegneranno depliant informativi e devolveranno parte dell’incasso alla onlus. "E’ fondamentale diffondere informazioni in modo capillare – sottolineano dall’associazione – le donne non devono sentirsi sole perché possono ottenere aiuto da personale qualificato, il nostro obiettivo è intercettare la violenza il prima possibile". C’è ancora troppo silenzio, troppa omertà, troppa paura, muri che vanno abbattuti. I dati illustrati da Cinzia Di Pilla, responsabile di E.VA Onlus, sono molto preoccupanti. "Nel 2020 i casi assistiti sono stati 196, un anno fa, nel primo bimestre erano 32 i casi che stavamo seguendo, in questo momento, da gennaio a oggi sono già 70, 45 sono italiane, 25 straniere, 30 sono laureate, 30 diplomate, 10 hanno licenza media o elementare, in un mese e mezzo abbiamo dovuto proteggere nelle case rifugio 6 donne". Importante dunque la campagna di sensibilizzazione avviata in occasione dell’8 marzo per informare le donne sull’attività del centro che può fornire il sostegno necessario per spezzare la spirale di violenze e maltrattamenti, di cui purtroppo spesso sono testimoni figli minori. Sempre oggi alle 12 sarà presentata una nuova iniziativa proposta.