Varese, due teatri e due vocazioni

Il direttore dell’Ojm: "Politeama da 900 posti? Meglio più piccolo"

Filippo De Sanctis, direttore organizzativo del teatro Openjobmetis

Filippo De Sanctis, direttore organizzativo del teatro Openjobmetis

Varese, 13 agosto 2019 - Politeama o teatro Openjobmetis? Da circa un mese il disegno del municipio di spostare il teatro comunale nell’edificio di piazza XX Settembre sta infiammando il dibattito cittadino. A fare chiarezza è anche Filippo De Sanctis, dal 2003 direttore organizzativo del teatro Openjobmetis.

Dottor De Sanctis, cosa pensa dell’idea avanzata da Palazzo Estense?

"Non vedo la proposta del Politeama né come concorrenziale né come alternativa al teatro di piazza Repubblica, ma la interpreto come il recupero di una sala di medio taglio per ospitare generi per i quali nello stabile attuale c’è troppo spazio, quali la prosa o la musica classica. Si parla di 900 posti, che per le esigenze attuali della città sono pochi. Spettacoli quali i concerti di musica leggera non sarebbero più economicamente sostenibili in un auditorium così piccolo, a meno che un altro ente non intervenga a finanziare un’attività, che rischia di andare in grossa perdita".

Ci spieghi meglio…

"Sarebbe bello, qualora avanzasse spazio, realizzare all’interno del Politeama dei servizi accessori, come un bar a vocazione culturale, dove fare reading o piccoli concerti, oppure un’area da concedere come sala prova alle associazioni teatrali, sia per far vivere la zona quotidianamente sia per sostenere commercialmente l’attività teatrale. Il teatro Ojm lavora 120/130 giorni l’anno e può essere conservato per i grandi eventi. In questo modo si rilancerebbe il profilo della città, che diventerebbe un vero capoluogo di provincia con due teatri di livello, anche perché è fondamentale ricordare che veniamo da 16 anni di rappresentazioni da 1200 spettatori".

Dei costi, questi ultimi, che non sarebbero più sostenibili con una capienza ridotta…

"Appunto. Questa stagione, ad esempio, abbiamo, tra gli altri, i concerti di Francesco Renga, Nek e Fiorella Mannoia. Esibizioni simili costano 40mila euro l’una e sono improponibili per una sala da 900 posti. I guadagni si concentrano infatti solo sulle ultime 200 poltrone, con le prime 1.000 si coprono le spese. Spettacoli, che rischierebbero poi di rimanere esclusi dalla provincia, poiché il teatro più vicino con tale capacità è il Galleria di Legnano".

Eppure l’immobile di piazza Repubblica è stato sempre considerato come provvisorio, tanto da essere definito “teatro tenda”. Quindi?

"Sulla questione della transitorietà c’è sempre stata confusione. Il teatro Ojm è nato provvisorio, ma con un contratto, che assegnava il diritto di superficie per 16 anni, scaduto nel 2017 e rinnovato fino al 2021. Per concludere, il mio parere da tecnico è che a Varese non serva una nuova sala da 900 posti. È più utile creare un impianto più piccolo, ma completo, che ancora manca alla città".