Varese, mozione di sfiducia al sindaco. Esplode il caso Oprandi

Il consigliere di minoranza (Forza Italia) Piero Galparoli ha depositato la richiesta a Palazzo Estense

Piero Galparoli, a destra, in Salone Estense

Piero Galparoli, a destra, in Salone Estense

Varese, 23 febbraio 2020Una mozione di sfiducia al sindaco di Varese. A presentarla è il consigliere di Forza Italia Piero Galparoli, che ha depositato la richiesta a Palazzo Estense. Una proposta che giunge in seguito a un periodo di particolare fibrillazione all’interno della maggioranza, seguito alla presentazione del nuovo assessore Fabrizio Lovato, espressione di Italia Viva. Una scelta che aveva suscitato le perplessità della civica Varese 2.0 (che esprime il vicesindaco Daniele Zanzi), che in un comunicato aveva voluto ribadire l’importanza del dialogo e del confronto interno alla coalizione. Per l’esponente azzurro l’esecutivo di centrosinistra è giunto al capolinea.

"Non ci sono più le condizioni e i presupposti politici esistenti all’inizio del mandato per le continue esternazioni provenienti da componenti autorevoli della maggioranza", scrive Galparoli nella mozione. Quindi rincara la dose, parlando di un inquietante immobilismo amministrativo in cui versa la città per la responsabilità di una giunta inefficiente. Una maggioranza che secondo il consigliere di Forza Italia sta suscitando il malcontento dei varesini. Per queste ragioni la mozione chiederà al consiglio comunale di esprimersi affinché venga approvata la sfiducia nei confronti del sindaco e della giunta. In attesa di sapere quando verrà calendarizzata la proposta di Galparoli e quale destino potrà avere c’è curiosità anche per conoscere quello che sarà il futuro di Luisa Oprandi in consiglio comunale. La consigliera del Partito Democratico, che nel 2016 fu la più votata con quasi 800 preferenze (e che nel 2011, da candidato sindaco, portò l’attuale governatore Attilio Fontana al ballottaggio), si è detta infatti pronta a farsi da parte.

Con una lettera indirizzata al sindaco Davide Galimberti e al presidente del consiglio comunale Stefano Malerba ha manifestato la sua disponibilità a revocare l’incarico nell’assemblea civica, a causa di sopraggiunti impegni professionali che rischiano di interferire con l’attività amministrativa. "Non si tratta di una scelta politica, altrimenti mi sarei rivolta direttamente al partito – spiega la diretta interessata – Semplicemente non vorrei che le mie eventuali assenze o ritardi fossero utilizzate strumentalmente contro l’amministrazione". Tra pochi giorni la situazione sarà discussa con il primo cittadino e la segreteria varesina del Pd. "Settimana prossima incontrerò Davide Galimberti e Luca Carignola – continua Oprandi – se riterranno che è più corretto che io non resti in consiglio a quel punto darò le dimissioni".