Varese: poliziotto morsicato durante un'operazione di rimpatrio

L'aggressore bloccato solo con l'aiuto di alcuni militari del servizio Strade sicure, dotati di taser

Polizia

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Poliziotto in forza alla questura di Varese morsicato durante un'operazione di rimpatrio. L'aggressore, un ragazzo marocchino, si trovava sul sedile posteriore dell'Alfa Romeo di servizio, con la quale due operatori della pattuglia lo stavano accompagnando a Linate. Secondo quanto denunciato in un comunicato del sindacato Siulp, non appena ha visto l'aeroporto milanese fare capolino dai vetri dell'abitacolo, si è avventato sugli agenti. Uno dei due poliziotti, nel tentativo di contenere la furia dello straniero, si è beccato un morso sull'avambraccio.

Successivamente sono giunti in aiuto degli agenti varesini alcuni militari del servizio Strade sicure, dotati di fasce per l'immobilizzazione degli arti e del taser. Con il loro aiuto l'uomo è stato rimesso sulla vettura di servizio. La sua rabbia per l'imminente rientro in patria, però, non si è chetata: si è accanito contro la quattro ruote, colpendola ripetutamente. Ne ha deformato la portiera e sfondato i vetri. Un comportamento che, insieme all'attacco precedente, gli è costato un arresto con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. 

"lI Dipartimento per la pubblica sicurezza - commenta Paolo Macchi, segretario varesino del Siulp - deve accelerare vertiginosamente la distribuzione del taser che sempre più spesso dimostra la sua straordinaria utilità. Non può essere riservata a un operatore su due delle volanti bensì deve entrare nel cinturone di ogni poliziotto che debba svolgere servizio in divisa o in abiti civili ed anche a quello impegnato nei corpi di guardia, nelle stazioni, sui treni, negli aeroporti e sulle strade ed autostrade".