Cultura e dintorni: in provincia di Varese un business miliardario

L’unico territorio che può vantare 4 siti Unesco calcola il valore aggiunto di un settore in crescita che dà lavoro a 20mila persone

Parco archeologico di Castelseprio

Parco archeologico di Castelseprio

Varese, 25 gennaio 2020 Dalla sua istituzione il titolo di capitale europea della cultura, precedentemente denominato città europea della cultura, è stato insignito a tre realtà italiane. Nell’ordine Firenze, Genova e più di recente Matera. Che Varese voglia ambire a questo riconoscimento? Una provocazione che ci sta tutta. La cultura infatti è sempre più motore trainante dell’economia provinciale, e il suo peso è maggiore che nella media nazionale.

Lo si evince analizzando il rapporto “Io Sono Cultura 2019” di Unioncamere e Fondazione Symbola. Spiega il numero uno di Camera di Commercio Varese Fabio Lunghi: "Il dato che emerge è rilevante: stiamo parlando di un valore aggiunto pari a un miliardo e 225 milioni, in crescita costante negli ultimi anni. Questa crescita è tanto più significativa perché gli esperti ci dicono che la cultura genera benefici anche sul contesto, grazie a un effetto moltiplicatore pari a 1,8.  Per ogni euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,8 in altri settori". L’ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio ha quindi analizzato il sistema produttivo costituito dalle imprese che, sul nostro territorio, operano nel sistema Cultura&Creatività. Viene così evidenziata una crescita che trae origine anche dalla sempre maggior consapevolezza delle eccellenze architettoniche, ambientali e culturali in senso lato di cui Varese e la sua provincia dispongono.

"Basti pensare che – continua Lunghi –, con ben quattro siti Patrimonio dell’Umanità, vantiamo il primato di area più ricca in Lombardia di beni riconosciuti dall’Unesco. E la nostra regione è quella che, a sua volta, in Italia ne conta in misura maggiore". I siti sono Monte San Giorgio, i siti palafitticoli preistorici, l’area archeologica di Castelseprio e Torba e Il Sacro Monte di Varese. Interessante guardare, grazie alla ricostruzione del sistema cultura varesino, i numeri di un comparto che occupa un totale di 20mila persone, pari al 5,8% del totale provinciale. Leggermente al di sotto della media lombarda (7,5%) ma più in linea coi dati nazionali che parlano di un complessivo 6,1%. Quanto alle imprese, escludendo quelle che operano nel campo soltanto come attività residuale rispetto a quella principale, la provincia di Varese vanta un patrimonio di 3.600 presenze. Nell’ottica di favorire l’intero settore, va rimarcato un ulteriore passo operato dalla Giunta della Camera di commercio Varesina. É infatti arrivata l’approvazione il Bando cultura 2020: "Mettiamo 80mila euro a disposizione degli operatori che organizzano eventi culturali in grado di integrare l’offerta turistica e attivare le imprese varesine dell’indotto".