Vaccini, il sindaco di Varese contro la Regione: "In Lombardia ritardi inaccettabili"

Davide Galimberti contesta le tempistiche di somministrazione decise dalla Giunta. Gallera: "Non faccio rientrare i medici dalle ferie per il vaccino"

Davide Galimberti, sindaco di Varese

Davide Galimberti, sindaco di Varese

Varese, 4 gennaio 2021 -  Per il sindaco di Varese, Davide Galimberti, le tempistiche con cui si vaccinerà in Lombardia (10mila persone al giorno da domani, secondo l'assessore Giulio Gallera, ndr) "sono assolutamente inaccettabili", così come "il dato inquietante del numero dei vaccini anti Covid19 eseguiti: solo il 3% di vaccini somministrati a fronte di oltre 80mila già consegnati alla Regione".

In un lungo post su Facebook, Galimberti non fa sconti alla Lombardia: il dato "racconta come il nostro territorio ancora una volta sia in coda nella gestione dell'emergenza sanitaria. Dopo avere avuto i peggiori dati italiani nella prima fase della pandemia e i peggiori dati sulle vaccinazioni antinfluenzali, adesso abbiamo anche tra i dati peggiori nelle nuove vaccinazioni anti-covid, avviate una settimana fa con tanta speranza".  

Ieri, aggiunge, "ho detto a chi mi chiedeva di intervenire che era giusto dare alla Regione fiducia, perché spiegasse il motivo del ritardo. Una campagna vaccinale di questo tipo infatti richiede pianificazione, un'attenta organizzazione ed un adeguato monitoraggio. Oggi però leggo sui giornali le spiegazioni dell'assessore regionale alla Sanità e non posso più far attendere una risposta ai varesini che giustamente chiedono una Regione all'altezza di questa emergenza e all'altezza della Lombardia".

Ma il sinda codi Varese non è l'unico che ha critica l'avvio della vaccinazione in Lombardia. Tanto che l'assessore regionale alla Sanità, Giulio Gallera, ha spiegato: "Ci avevano detto che i vaccini sarebbero arrivati a metà gennaio, poi il 4 gennaio. E noi ci siamo organizzati per quella data. Solo nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono 120 mila dipendenti. Non ci si può improvvisare, abbiamo preparato un`agenda. Il 31 era l`ultimo giorno dell`anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Ma assicuro tutti che faremo in tempo, nei tempi previsti. La vaccinazione è una priorità. E il 17 gennaio iniziamo con i richiami per chi ha avuto una prima somministrazione".