Tutti in chiesa per fare il vaccino. Don Franco: è la casa della comunità

Parrocchia sul fronte della pandemia come ai tempi della peste. Fra i monti di Maccagno niente hub, c’è il prete

Un gruppo di anziani nella chiesa per ricevere il vaccino

Un gruppo di anziani nella chiesa per ricevere il vaccino

Maccagno (Varese) - Una manciata di frazioni sparse a metà strada tra il Lago Maggiore e il confine con la Svizzera. La Val Veddasca è la zona più montuosa della provincia di Varese, un luogo dove si vive immersi nella pace, lontani dalla frenesia della città. Ma per gli anziani che risiedono qui, la lontananza si è tradotta in un handicap in occasione della partenza della campagna vaccinale. L’hub più vicino dista quasi un’ora di strada, con inevitabili disagi per chi non può contare su un mezzo di trasporto o l’aiuto di un parente per mettersi in fila e aspettare una dose. Ecco perché Ats Insubria in collaborazione con Protezione civile e Areu ha allestito una postazione mobile, in grado di raggiungere i centri più isolati del varesotto e del comasco. Il camper vaccinale ha fatto quindi tappa in Val Veddasca, ma all’arrivo nel nucleo abitato di Cadero si è presentato un imprevisto. Nella frazione non era disponibile nessuno spazio pubblico idoneo per accogliere gli anziani da vaccinare. Un problema a cui è stata trovata subito una soluzione, grazie all’intervento del parroco don Franco Bianchini, che ha deciso di mettere a disposizione la chiesa, che si è così trasformata in un piccolo hub vaccinale.

"L’idea è venuta in maniera spontanea – racconta – da queste parti ogni cosa che può servire alla comunità nasce spontaneamente. Non ci si pone il problema se il vaccino viene fatto in chiesa o in un altro luogo". Per don Bianchini, che fa il parroco a Maccagno con Pino e Veddasca da 21 anni, è la prima volta che si verifica una situazione così particolare. "A questo livello di necessità e bisogno non eravamo mai arrivati". Ma in quello che è successo don Franco legge un messaggio fortemente simbolico, che rappresenta l’essenza stessa del ruolo di una comunità religiosa. "La chiesa deve dare speranza e vita, una cosa di questo tipo non è assolutamente in contrasto". E così gli anziani del paesino si sono accomodati tra le panche, attendendo pazientemente il proprio turno per essere vaccinati. "Le persone hanno apprezzato molto questa decisione – continua il parroco – abbiamo dato la disponibilità della chiesa sia per la prima che per la seconda dose". Da secoli, infondo, le piccole comunità si raccolgono intorno alla chiesa nei momenti di difficoltà. A presidiare le città spopolate dalla peste, nel ’500 e nel ’600 c’erano quasi solo i religiosi, gli unici a gestire lazzaretti, ricoveri, a fornire pasti e cure. Secoli dopo, è ancora qui, fra le montagne, che i residenti di una piccola frazione corrono a vaccinarsi. "Per le persone di una certa età la paura di vivere così isolati in un periodo difficile esiste – spiega – mentre tra i più giovani c’è meno apprensione". Ma ora anche gli anziani di Cadero potranno stare un po’ più tranquilli, grazie alla vaccinazione ricevuta in un luogo davvero speciale.