di Lorenzo Crespi Per il terzo anno consecutivo Varese ha dovuto fare a meno della tradizionale sfilata di Carnevale. Anche questa volta, come nel 2020 e nel 2021, sono stati annullati causa pandemia i festeggiamenti con i carri in corteo in centro. Ma l’amministrazione comunale e la Famiglia Bosina, da sempre motore delle celebrazioni del Carnevale, hanno voluto onorare comunque la ricorrenza, seppur in un modo simbolico e ristretto. Ieri pomeriggio il Salone Estense ha ospitato una breve cerimonia a porte chiuse, alla presenza degli organizzatori e delle autorità. Quella che tradizionalmente è un’intera settimana di festa è stata condensata in un solo momento, con la consegna delle chiavi della città dal sindaco al Re Bosino e il successivo discorso, che si sono svolti a pochi minuti di distanza e non in due distinti sabati come di consueto. Ma quello che non è cambiato è stato il tocco ironico del discorso, come sempre pronunciato in dialetto, che anche questa volta non ha mancato di bacchettare l’amministrazione e le sue politiche, anche se al sindaco Davide Galimberti tutto sommato è andata più che bene. Il Re Bosino, impersonato da Antonio Borgato, ha ricordato in un passaggio la sua elezione dello scorso ottobre: "I bosini hanno davvero riconfermato il sindaco. Si vede che per Galimberti v’è fiducia se incomincia il suo secondo quinquennio a Varese". In un altro ha commentato la grande vivacità dei lavori in città. "Ovunque ci sono tanti lavori in corso, a esser sinceri: piano delle stazioni, autostrada, tutto un cantiere. È importante che si tiri dritto e piuttosto in fretta, perché ce n’è tante d’altre cose da fare". Poi qualche critica su una città che necessiterebbe di più decoro: "Vicino ai grandi progetti è necessario darsi da fare perché la città sia molto più curata. Parliamo sia del ...
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