Un protocollo anti Covid per i rifugiati in arrivo

Percorsi strutturati e sorveglianza sanitaria. L’obiettivo è evitare. una ripresa dei contagi

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Ats Insubria, d’intesa con il presidente della commissione Sanità di Regione Lombardia Emanuele Monti, ha emanato un protocollo rivolto ai sindaci, che definisce un primo percorso strutturato per la sorveglianza sanitaria dei profughi ucraini provenienti dalle zone di guerra. Regole particolarmente importanti in una fase come quella attuale in cui la circolazione del Covid non si è ancora fermata. "L’obiettivo di questa iniziativa – commenta lo stesso Monti – è di garantire, attraverso la costruzione di percorsi strutturati, una prima sorveglianza sanitaria sui cittadini provenienti dall’Ucraina e che quindi fuggono dallo scenario bellico in corso. Vogliamo garantire a queste persone una risposta sanitaria ma anche sociale e assistenziale congrua alle condizioni cliniche ed emotive che stanno attraversando". Oltre che ai Comuni il protocollo si rivolge anche ad una serie di attori che a vario titolo rientrano nella filiera di presa in carico dei profughi: Prefettura, Protezione Civile, Ats e Asst, medici di famiglia, Croce Rossa Italiana ed Areu. Soggetti a cui si affianca il prezioso contributo del volontariato.

"Mettere al sicuro queste persone, tenendo in considerazione anche la peculiare attuale situazione sanitaria internazionale correlata alla circolazione del virus, è sinonimo di messa in sicurezza di tutta la popolazione residente", sottolinea Monti.

Lorenzo Crespi