Dalla Francia a Malpensa, arrestati gli otto truffatori dei bancomat

La Polizia stradale di Busto Arsizio ha smantellato una banda che arrivava da Marsiglia per raggirare turisti

La conferenza stampa di Polstrada sull'indagine

La conferenza stampa di Polstrada sull'indagine

Varese,18 febbraio 2020 - Partivano dalla Francia ogni settimana, diretti a Malpensa, dove suddividendosi in piccoli gruppi ingannavano e derubavano ignari viaggiatori, professionisti o turisti stranieri in vacanza, appropriandosi delle carte di credito che poi riutilizzavano per svuotare i loro conti. Di questo sono state accusate 8 persone, tutti francesi, che ieri sono state sottoposte a misura cautelare, di cui 5 su mandato di arresto europeo, con l’accusa di far parte di un’organizzazione criminale transnazionale con base a Marsiglia, dedita ai furti di bancomat e carte di credito nella zona dell’aeroporto di Malpensa. Almeno 20 le persone raggirate dai malviventi, di cui la maggior parte stranieri in visita nel nostro Paese.

A smantellare l’organizzazione è stata la Polizia Stradale di Busto Arsizio, coordinata dalla Procura di Busto. Secondo quanto ricostruito dall’indagine “Lupin”, ogni settimana i ladri partivano dalla Francia per raggiungere l’hub internazionale, per poi appostarsi in aree di servizio poco distanti. Lì, sempre di notte e suddivisi in gruppetti di 3, massimo 4 persone, i criminali fingevano di voler aiutare i viaggiatori a fare benzina al self-service, riuscendo a spiare e memorizzare i codici di carte di credito e bancomat. Distraendoli con una scusa, i complici poi rubavano le carte senza che se ne accorgessero. A spiegare il modus operandi dei malviventi è stato il pm Massimo De Filippo, che ha coordinato la Stradale che lungo la ss 336 svolge la maggior parte dei suoi interventi per la presenza dello scalo internazionale.

Quando l’auto con le "prede" si fermava nei distributori di benzina dove era possibile rifornirsi solo in autonomia, la banda entrava in gioco. "La aiutiamo noi", dicevano due dei malviventii, mentre uno dei complici memorizzava il codice, l’altro sfilava la carta da sotto al naso alla vittima, distratta dalle chiacchiere del terzo partecipante al colpo. Una volta ricevute le denunce, gli inquirenti hanno dovuto ricostruire tramite gli utilizzi delle carte, sempre usate per prelevare ingenti somme di denaro (in un caso il doppio della pensione di un anziano), l’identità dei responsabili. Fondamentali le immagini delle telecamere dei bancomat dove prelevavano. Per sfuggire alla cattura, durante un appostamento della Polizia, uno dei gruppi di malviventi ha speronato l’auto di servizio, trascinando un vice ispettore per oltre 50 metri. Il procuratore Gianluigi Fontana e il pm che ha coordinato la Polstrada, hanno ringraziato per l’operato l’ispettore capo Torresan, il vice ispettore Paolo Polato, il vice ispettore Roberto Paglialonga, l’assistente capo Michele Mazzone, l’assistente capo Carlo Crippa e l’agente scelto Simona Giacchi.