Siriano fermato per terrorismo, deriva radicale on line: "Mi preparo a farmi saltare"

Il giovane siriano arrestato a Varese frequentava il forum salafita

Il presunto terrorista (con indosso un tradizionale copricapo) all'uscita della questura

Il presunto terrorista (con indosso un tradizionale copricapo) all'uscita della questura

Varese, 5 agosto 2016 - Link al discorso del portavoce dell’Isis che «fa esplicito riferimento allo spargimento di sangue sciita in Iran», messaggi su WhatsApp che criticano «l’attendismo di una certa parte del sunnismo per non aver portato ancora l’attacco al cuore dello sciismo in Iran», frequentazione di siti che fanno proselitismo via web. Il presunto foreign fighter siriano Mahmoud Jrad, fermato a Varese nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla polizia e coordinata dalla Procura distrettuale anti-terrorismo di Genova, era attivo sui social network e, in particolare, su un gruppo chiamato Forum dei Salafiti in Siria, che propaganda idee radicali. Una piattaforma sulla quale si trovano tracce dell’imam della moschea genovese di piazza Durazzo Breshta Bledar (indagato a piede libero) che ieri ha preso le distanze dal giovane fermato. «Non ha mai parlato con me dell’arruolamento - ha spiegato - è venuto qui per una visita e a fare la preghiera». Secondo gli inquirenti, però, Bledar sarebbe il capo di una cellula che stava per nascere in città: sotto la lente ci sono anche una serie di viaggi che l’imam ha fatto quest’anno in Francia e in Germania, e i suoi contatti sul web. Nel decreto di fermo disposto dal pm genovese Federico Manotti a carico di Mahmoud Jrad (oggi verrà interrogato dal gip di Varese) vengono citati contatti tra il 23enne e l’imam di origine albanese proprio attraverso il Forum dei Salafiti in Siria. Risalgono allo scorso 12 gennaio i messaggi WhatsApp scambiati con il link al discorso del portavoce dell’Isis - gruppo jihadista salafita che ha tra i suoi nemici anche milizie sciite legate all’Iran - intercettati dalla Digos. Ma era già in corso da tempo il percorso di radicalizzazione del giovane che, nella sua idea di organizzare un viaggio in Siria per unirsi ai quaedisti di Al-Nusra e combattere Assad, aveva coinvolto il fratello minore, Abdulwareth, anche lui indagato. «L'ascolto di alcune conversazioni - annota il pm nel provvedimento a suo carico - conferma l’atteggiamento ultra radicale di Jrad, il quale durante i tragitti in auto recita in continuazione versetti coranici, e la condivisione delle ragioni dei gruppi terroristici attivi in Siria». Ogni momento della sua giornata, inoltre, era «scandito dalla pratica religiosa». Una deriva che aveva preoccupato i genitori, tanto che il padre in una occasione lo avrebbe percosso, ammonendolo con una frase: «Vai a farti esplodere in aria, tu non sai che facendo così sei il nemico di Dio». L’uomo ha chiesto anche l’intervento di un imam di Varese, che avrebbe consigliato al giovane di «non contattare gruppi che uccidono le persone». Parole che sono rimaste inascoltate, anche perché su internet Mahmoud trovava tutto il materiale per alimentare le sue idee radicali sfociate nel tentativo di unirsi al gruppo armato.