Siriano fermato per terrorismo: esortazioni al fratello, "devi sentire le parole di Dio"

Secondo gli inquirenti dimostrano la "ferma decisione di recarsi in Siria per combattere". La partenza era imminente

Un gruppo armato in Medio Oriente

Un gruppo armato in Medio Oriente

Varese, 4 agosto 2016 - "Abbia fiducia in Dio fratello, il problema non sono le frontiere (...) i tuoi documenti sono a posto e tu devi sentire solo le parole di Dio". Con queste parole, in una conversazione intercettata dalla Digos lo scorso 28 aprile, il presunto foreign fighter Mahmoud Jrad si rivolgeva al fratello minore, Abdulwareth.

Parole che, secondo gli inquirenti, testimoniano la "ferma decisione di recarsi in Siria verosimilmente per combattere nelle file del gruppo terroristico Jabhat Al-Nusra, affiliato ad Al-Qaeda" del 23 enne fermato ieri a Varese nell'ambito di un'inchiesta della Procura distrettuale anti-terrorismo di Genova. Il fratello, che avrebbe dovuto seguirlo in Medio Oriente occupandosi anche di alcuni aspetti pratici dell'organizzazione del viaggio, è indagato a piede libero. Il fermo è scattato proprio per l'imminenza della partenza. Il pericolo di fuga, scrive il pm di Genova Federico Manotti nel provvedimento, è dimostrato da "conversazioni telefoniche finalizzate a organizzare l'imminente partenza per la Siria" con dettagli come "la richiesta del visto per la Turchia, la circostanza che i passaporti sono ormai pronti, la richiesta di informazioni per fare i biglietti del traghetto in partenza da Ancona per la Grecia e infine le informazioni sulla possibilità di ritirare denaro in Turchia presso il bancomat".