Varese: stadio Ossola, gli australiani interessati a investire

Vertice in municipio: il modello del “Marvel” di Melbourne per un progetto di restyling

Il grupp australiano con il sindaco Galimberti

Il grupp australiano con il sindaco Galimberti

Varese, 19 ottobre 2019 - In tutto il 2019 il Franco Ossola non ha visto disputare nessuna partita del “suo” Varese: l’ultima gara risale a dicembre 2018. I guai societari prima e il fallimento poi hanno lasciato di fatto inutilizzato lo storico stadio costruito negli anni Trenta. A luglio il Comune aveva lanciato un bando per la sua gestione, che era andato deserto, anche se Palazzo Estense aveva lasciato la porta aperta accennando a manifestazioni di interesse giunte da fuori città. Per la precisione, dall’altra parte del mondo. Ieri mattina si è tenuto un incontro ufficiale in municipio tra la giunta e una delegazione australiana, composta dal vice ambasciatore a Roma Chris Chung e dal segretario della Camera di Commercio italiana a Melbourne John Caniglia.

Quest’ultimo ha parlato dell’interessamento del gruppo Centrum Stadia, che aveva già vagliato nei mesi scorsi la possibilità di investire sullo stadio Rigamonti di Brescia. Ora l’attenzione viene posta su Varese e sul suo impianto calcistico. Un’operazione che sarebbe agevolata dal già ottimo clima di collaborazione esistente tra il governo australiano e il territorio varesino. Dal 2011 infatti ha sede a Gavirate lo European Training Center, la base nel vecchio continente per gli atleti delle nazionali aussie, che qui trovano l’ambiente ideale per gli allenamenti di tante discipline, dal lago per il canottaggio fino al ciclismo sulle strade della Tre Valli.

Un tassello in più potrebbe quindi aggiungersi, con il Franco Ossola come fulcro centrale di un intervento più ampio. L’interesse infatti non è legato solo al singolo impianto, ma a tutta la zona di Masnago, che diventerebbe protagonista di una vera riqualificazione. Niente è ancora sulla carta: non esistono al momento progetti, ma solo un’idea, che sembra però davvero percorribile. «La presenza delle istituzioni australiane – commenta l’assessore allo Sport Dino De Simone – denota la serietà del gruppo che sta interagendo con noi. Pensiamo a un intervento di grande respiro che porti ricadute economiche e sociali sul territorio». Il modello a cui s’ispirerebbe la proposta australiana è quello di Melbourne, come ha spiegato John Caniglia.

Qui è sorto il Marvel Stadium, un impianto che ha costituito un volano per l’economia locale, rivoluzionando una zona intera della città. Un concetto da replicare a Varese, con le dovute proporzioni ovviamente: Melbourne è una metropoli da quasi 5 milioni di abitanti. Ma l’idea di base è quella. «Non si tratta di ricostruire uno stadio – ha spiegato Caniglia – ma di creare un quartiere polifunzionale per la città, con un respiro internazionale. Un’area non solo di sport, ma anche di intrattenimento, che porti eventi, turismo e posti di lavoro». Concetti ribaditi dal vice ambasciatore. «Siamo molto felici di sostenere gli investitori australiani in Italia – ha detto Chung – il nostro ruolo è facilitare la collaborazione».

È ancora presto per parlare dei prossimi step, ma da parte del Comune c’è fiducia sul percorso intrapreso. «Avevamo incontrato il vice ambasciatore già ad aprile – ha spiegato il sindaco Davide Galimberti – svilupperemo ora degli scenari futuri sullo stadio ma anche sull’impiantistica sportiva varesina in base al modello efficace ed efficiente di Melbourne». Oltre a Masnago saranno valutati gli impianti delle Bustecche, anch’essi nel bando della scorsa estate. Le strutture di Varesello nel pomeriggio di ieri sono state visitate insieme allo stadio dalla delegazione australiana. «Ora spetterà a loro verificare la consistenza delle aree e poi ci faranno pervenire una prima proposta – spiega De Simone – quindi programmeremo un nuovo incontro per costruire insieme il percorso. C’è l’intenzione di andare avanti e questo è l’importante».