Squarcio da brividi

Così Enrico Bianchi: "Davanti a quella parete ho avvertito un forte senso di angoscia"

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Ieri mattina il sindaco di Luino Enrico Bianchi è tornato in via Creva, accompagnato dal geologo Fabio Meloni e dal consigliere provinciale con delega alla Protezione civile Alberto Barcaro. "Davanti a quello squarcio, che ferisce la parete – racconta – ho avvertito un forte senso di angoscia. Ho pensato a quali pesanti conseguenze ci sarebbero potute essere con quel pesante distacco di massi senza il vallo artificiale che abbiamo ripulito lo scorso anno tra aprile e maggio e la rete di protezione. Determinante quell’intervento che decidemmo con i tecnici comunali e il geologo Fabio Meloni, ha evitato il peggio". Il vallo, svuotato lo scorso anno a spese del comune (100 mila euro), ha infatti raccolto i blocchi franati che diversamente sarebbero finiti contro il palazzo, evacuato giovedì mattina, con danni pesanti all’edificio e anche alle persone. "Quello squarcio mi dà i brividi – continua il primo cittadino – per fortuna, pur nella difficile situazione con le famiglie sfollate, non ci sono feriti, e questo grazie a quell’opera artificiale che si è rivelata fondamentale per fermare le rocce". Ora si guarda agli interventi per mettere in sicurezza la montagna. Già stamane annuncia Bianchi "È previsto l’arrivo dei primi rocciatori che dovranno effettuare le verifiche strutturali e decidere come intervenire per il disgaggio, operazione complessa da attuare in piena sicurezza per gli operatori anche tenendo conto che sotto ci sono abitazioni". Bianchi è in contatto con la Provincia e la Regione Lombardia, "il problema della fragilità della montagna l’amministrazione non può risolverlo da sola, bisogna fare rete – dice – nei prossimi giorni è convocato un incontro tra enti, con Provincia e Regione, per decidere gli interventi". E ci sono le famiglie che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni nelle quali non potranno rientrare tanto presto, a cui dare risposte.