Sos espropri, le contromosse dei sindaci

I primi cittadini hanno convocato i proprietari dei terreni interessati dal futuro collegamento tra la statale 11 e la Tangenziale Ovest di Milano

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di Giovanni Chiodini

I sindaci di Cassinetta e Albairate, Finiguerra e Crivellin, hanno convocato giovedì sera i proprietari terrieri interessati agli espropri per la realizzazione del collegamento tra la statale 11 e la Tangenziale Ovest di Milano (variante di Abbiategrasso e adeguamento in sede del tratto Abbiategrasso-Vigevano fino al ponte sul Ticino). È stato più che altro un momento informativo che ha permesso ai sue sindaci di anticipare ai cittadini quelle che saranno le contromosse già individuate con i legali degli stessi Comuni. Innanzitutto è stato chiesto ai proprietari si inoltrare al più presto le osservazioni all’Anas, sulla base dei modelli già predisposti dai legali (si possono chiedere ai due Comuni), che ognuno dovrà personalizzare enunciando i danni che subirà dalla creazione della nuova arteria.

Lo stesso lo potranno fare anche i cittadini, anche se non coinvolti direttamente dagli espropri, perché l’impatto di una nuova arteria ha riflessi non solo nell’immediatezza del terreno sottratto ma anche di peggioramento della qualità di vita di chi dovrà viverci nelle vicinanze (rumore, inquinamento atmosferico, depauperamento del territorio e del reticolo idrico consolidato nei secoli). I tempi stringono. Le osservazioni vanno presentate entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso (datato 6 dicembre, ma non tutti i Comuni sono stati così solerti nel renderlo noto). Si è così scoperto (ma Anas in questo ha agito nel rispetto delle norme) che i proprietari dei terreni da espropriare non sono stati personalmente avvisati e molti non saranno in grado di presentare nei termini le loro osservazioni. L’obbligo di avviso è solo a progetto approvato, quando si entra nell’attuazione pratica dell’opera. "E’ una prassi ormai consolidata di emettere questi avvisi nel periodo di vacanze o in quello natalizio - ha osservato Finiguerra -. In questo modo si creano difficoltà oggettive nel formulare le osservazioni in tempi limati dalle giornate di chiusura degli uffici tecnici e legali". "Non conosciamo il progetto definitivo ma visto le aree interessate ci pare molto più impattante di quello passato. Dal primo progetto preliminare ad oggi sono passati 18 anni. Allora non c’erano le emergenze climatiche e idriche di oggi...". L’azione legale portata avanti dai Comuni punterà a chiedere una dilazione dei tempi di osservazione, l’acquisizione dei documenti relativi al progetto. Intanto si farà una istanza al Tar per accelerare i tempi di giudizio sui ricorsi presentati da Comuni e Comitati, e in particolare quello che ritiene incompatibile la carica dell’attuale commissario Eutimio Mucilli con il suo ruolo di dirigente dell’Anas.