Varese, si apre uno spiraglio per la Quiete: sfratto prorogato di una settimana

Ieri la visita dell'ufficiale giudiziario. I lavoratori incrociano le dita, mentre all’orizzonte si profila un nuovo investitore

Il presidio di protesta organizzato in estate dai lavoratori

Il presidio di protesta organizzato in estate dai lavoratori

Varese, 6 dicembre 2016 - Nuovo accesso dei dipendenti del tribunale alla clinica La Quiete: lo sfratto viene rinviato ancora di una settimana. Alle 12.30 di ieri l’ufficiale giudiziario si è presentato ai cancelli della clinica varesina, il cui destino resta appeso a un filo. La clinica, coinvolta nel 2009 nel fallimento di società legate al gruppo Polita, è sotto sfratto. La proprietà subentrata non ha infatti i nove milioni di euro dovuti al fallimento.

Da luglio il Tribunale sta rinviando l’esecuzione dello sfratto in modo da evitare la chiusura della clinica nella speranza che la struttura trovi un nuovo acquirente. Lo scorso 30 novembre la seconda asta fallimentare dove la clinica è stata "bandita" è andata ancora deserta. Tuttavia ci sarebbe una speranza. E il nuovo rinvio dello sfratto parrebbe confermare questo spiraglio.

A luglio i dipendenti avevano organizzato due presidi per denunciare il mancato pagamento di quattro mensilità. I lavoratori, per mesi, hanno continuato a lavorare gratuitamente. Oggi un nuovo imprenditore, che a luglio si era fatto garante dei diritti dei lavoratori, ha mantenuto le promesse fatte. Pagando gli stipendi arretrati: oggi siamo a due mensilità mancanti. I dipendenti sono ottimisti. La nuova proroga lascerebbe ben sperare. Ci sarebbe quanto meno un interessamento che a breve potrebbe concretizzarsi. E sembrerebbe che sia stato questo interessamento a far rinviare, ancora una volta, uno sfratto che risulterebbe fatale. Se il provvedimento fosse eseguito l’Ats Insubria sospenderebbe le licenze e nessuno comprerebbe una struttura sanitaria che potrebbe ripartire, con un po’ di fortuna, solamente in due o tre anni.

La clinica di fatto è aperta e operativa come sempre. E come sempre rappresenta un’eccellenza varesina con standard qualitativi altissimi, conservati anche in questo momento di estrema difficoltà. Tra l’altro l’afflusso di pazienti è alto: segno che i varesini continuano ad avere fiducia nella "loro" storica clinica. Non è escluso, visto la proroga a breve termine fissata dal tribunale, che la svolta possa arrivare rapidamente. È la speranza di tutti i varesini.