Sfilata cancellata ma la città non rinuncia alla festa

L’organizzazione non si arrende e va in scena il concorso per scegliere la maschera più bella

Anche quest’anno Varese non ha potuto vivere la magia del Carnevale. Nel 2020 la sfilata del sabato grasso era stata uno dei primi eventi a saltare causa coronavirus, e a un anno di distanza la situazione non consente ancora di poter ritornare a far festa. Ma la Famiglia Bosina, che storicamente si occupa dell’organizzazione delle celebrazioni, non ha voluto far mancare lo spirito festoso che da sempre caratterizza la ricorrenza. Il tradizionale concorso della maschera più bella si è tenuto a distanza, con un centinaio di bambini che hanno inviato le proprie foto. E anche il momento clou del corteo, il discorso del Re Bosino, è andato in scena online.

A vestire i panni del sarcastico personaggio è stato Antonio Borgato, che con i suoi versi rigorosamente in dialetto non ha mancato di dire la sua sulla vita della città, come tradizione vuole. Ma l’incipit non poteva che essere dedicato al Covid: ecco uno stralcio del discorso, tradotto in italiano. "Un virus con la corona, come fosse un re, è in giro a rompere le scatole da un anno e più. Tutti si sono mascherati, e non per il carnevale, ma per protezione dal malanno e dal contagio. Anche il Bernascone pare si sia adattato". Il riferimento è al campanile di Varese, impacchettato per i lavori di restauro. Quindi si passa all’attualità: "Vi sono tanti lavori in corso, ad esser sinceri: stazioni, rondò, piazza mercato, tutti cantieri. Speriamo che infine vadano in porto e in fretta, perché di altre cose da fare ce n’è a bizzeffe". Non può mancare un pizzico di nostalgia per le attività storiche che chiudono e anche per il Piantone, sostituito dal nuovo ginkgo biloba. Infine le elezioni in vista. "Suvvia, piantatela di lamentarvi sui social! Andate ai seggi per la votazione a dir la vostra!"

Lorenzo Crespi