Avvocati in sciopero: a Varese in due giorni 120 udienze rinviate

La rabbia di testi e parti civili

Toghe in tribunale

Toghe in tribunale

Varese, 14 marzo 2018 - Avvocati in sciopero per la riforma dell’ordinamento penitenziario. Quarantotto ore di protesta in diverse camere penali lombarde. Adesione dei penalisti varesini vicina al cento per cento: ieri sono state circa 60 le udienze rinviate. Oggi saranno altrettante. I rinvii vanno dai 4 ai 6 mesi: imbufaliti testimoni e parti civili. "Per essere qui – spiegava ieri mattina un piccolo imprenditore – ho perso mezza giornata di lavoro. E tra sei mesi accadrà di nuovo. Assurdo". Molti avvocati avevano avvisato i testi e i propri assistiti di non raggiungere il tribunale. Alcuni non l’hanno fatto. I rinvii hanno colpito in modo particolare le parti civili. "Ho subito un furto – racconta una delle parti lese – aspetto da un anno e mezzo di avere giustizia. Un furto non è un reato così grave ma per me è stato scioccante. Mi sono sentita violata. Ciò che chiedo a questo punto è di arrivare alla fine, di avere almeno giustizia".

L’astensione continuerà oggi. E il copione è destinato a ripetersi: saranno garantite soltanto le udienze con detenuti. I penalisti hanno incrociato le braccia per protestare contro la mancata riforma dell’ordinamento penitenziario. "Nonostante gli impegni pubblicamente presi, il Governo non ha posto all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri il decreto legislativo di riforma dell’ordinamento penitenziario, già adottato il 22 dicembre scorso dopo un lungo iter di studio e preparazione che ha coinvolto gli Stati generali dell’esecuzione penale" si legge in una nota diffusa dalle camere penali. "Vi è ora il rischio, concreto che l’intervento legislativo, volto a dare effettività al principio di rieducazione della pena e al pieno esercizio dei diritti fondamentali delle persone detenute, come il diritto al lavoro e all’affettività familiare, sia messo, definitivamente, in un cassetto".