Scendono i valori dello smog Varese può tornare a respirare

È una delle province lombarde con i dati migliori, secondo l’ultima rilevazione dell’Arpa

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di Lorenzo Crespi

Nel 2021 Varese è stato uno dei capoluoghi provinciali lombardi con la minore concentrazione di pm10. Nell’arco di tutto lo scorso anno sono stati solo 17 infatti (nel 2020 erano stati 25) i giorni in cui è stato superato il valore limite di 50 microgrammi per metro cubo. Un numero molto più basso sia del limite di 35 giorni previsto dalla normativa italiana ed europea che della media regionale di 44,5 giorni di superamento (la performance peggiore è quella di Cremona con 66). Per Varese si tratta del miglior risultato negli ultimi 10 anni, a parimerito con il 2019. E anche tornando qualche anno più indietro nel tempo si può accertare un netto miglioramento. Nel 2005, 16 anni fa, i giorni oltre il limite erano stati 78: si è registrata quindi una diminuzione del 78%. I dati emergono dal report 2021 sulla qualità dell’aria in Lombardia diffuso dalla Regione, che oltre al pm10 ha analizzato anche altri parametri, come il pm2.5. Anche in questo caso Varese registra il valore più basso della Lombardia, con una concentrazione media annua di 17 microgrammi per metro cubo.

Un primato a parimerito con Sondrio. Un dato al di sotto del valore limite annuale di 25 e in riduzione rispetto agli anni precedenti: 10 anni fa, nel 2012, Varese registrava una media di 25. Quindi il biossido di azoto: in questo caso Varese si piazza in seconda posizione insieme a Cremona e Mantova alle spalle di Sondrio. Il valore di concentrazione media annua è di 26 microgrammi per metro cubo. La riduzione rispetto al 2005 (41) è del 37%. Infine l’ozono: Varese in questo caso è a metà classifica con 67 giorni di superamento del valore obiettivo. Il parziale riavvio delle attività economiche e degli spostamenti nel 2021 rispetto ai provvedimenti di lockdown che avevano caratterizzato il 2020 non ha influito sul trend di miglioramento della qualità dell’aria, nonostante lo scorso anno anche le condizioni meteoclimatiche non siano state, in generale, particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti, con marzo e dicembre poveri di precipitazioni.