"Sbagliato infrangere le regole Ma il governo ci deve aiutare"

Andra Sozzi è il titolare dello Scibui di Saronno. Ieri si è limitato a proporre. asporto e delivery

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di Sara Giudici

Servono soluzioni per i problemi dei ristoratori ma non arriveranno infrangendo le regole. E allora perché non usare un pizzico di creatività in più, come in cucina. Sensibilizzando senza infrangere i divieti. Così si può riassumere la posizione di Andrea Sozzi (a destra), titolare dello Scibui notissimo ristorante situato alle porte di Saronno. A pochi passi dall’uscita dell’autostrada è un punto di riferimento per la clientela business durante la settimana e per gruppi di amici e famiglie nel week-end. Dopo la pandemia ha investito sia per mettere in sicurezza il locale, sia per creare il servizio di asporto e consegna a domicilio. Ma le difficoltà restano. Malgrado questo ieri allo Scibui non si è servito ai tavoli.

Signor Sozzi, nessuna adesione alla protesta come mai?

"Non abbiamo aderito perché è un momento in cui la salute dei clienti, dei dipendenti e in generale della collettività deve essere messa al primo posto. Per questo ci atteniamo fin dall’inizio e anche oggi (ieri, ndr) alle regole dettate dalle autorità".

Una scelta che avete fatto malgrado una situazione decisamente difficile...

"C’è una perdurante distanza tra la politica e il Paese reale, che per la nostra categoria significa l’impossibilità di svolgere il nostro lavoro, pur avendo sempre garantito il rispetto delle regole e quindi l’incolumità dei nostri clienti. La negazione del diritto al lavoro si traduce in un’inedita crisi economica che ha ripercussioni sulla nostra attività, sulle vite del nostro staff e su tutta la filiera alimentare, con l’aggravante di una mancanza di supporto realmente efficace da parte del governo, finora limitato a “ristori” sporadici e insufficienti".

Quale risposta può dare un locale come Scibui?

"Sulla base di questi presupposti, abbiamo deciso di realizzare settimana prossima una piccola iniziativa che avrà il duplice obiettivo di dare un segnale propositivo e di aiutare, nel nostro piccolo, la filiera alimentare. Doneremo agli automobilisti che passano di fronte al nostro ristorante un omaggio dolciario, nella speranza di allietare il loro transito nel traffico congestionato. Rimarcando l’importanza di quella filiera di cui facciamo parte".

Quali soluzioni si potrebbero applicare per darvi una boccata d’ossigeno?

"La ristorazione è sottoposta alla vigilanza di 33 organi di controllo. In seguito alla pandemia ci è stata chiesta una serie di accorgimenti per dare risposta alle necessità della salute pubblica. Ci siamo attrezzati per rispettare le regole, perché farci chiudere di nuovo? Ci sono gli strumenti, ci sono le regole basterebbe fare i controlli per verificare che tutti le rispettino per evitare di mettere in ginocchio un settore che non solo crea ricchezza ma anche da benessere, qualcosa di cui in questo periodo abbiamo molto bisogno".