Saronno, parenti da stordire a colpi di farmaci: "E se non si svegliano più, amen"

Nel mirino della coppia diabolica la cerchia familiare dell’infermiera

L'infermiera Laura Taroni e l'ex viceprimario Leonardo Cazzaniga (Ansa)

L'infermiera Laura Taroni e l'ex viceprimario Leonardo Cazzaniga (Ansa)

Saronno (Varese), 6 dicembre 2016 - Il nonno «da gestire» e le zie «rompiscatole», da tenere sotto controllo con i farmaci. E ancora il cugino acquisito «colpevole» di farsi ancora mantenere dalla ex moglie. È questo un altro spaccato che emerge circa il comportamento di Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni, arrestati per l’omicidio in concorso del marito di lei e per quattro morti in corsia all’ospedale di Saronno (addebito, questo, rivolto solo al medico). Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due sarebbero stati avvezzi a somministrare farmaci a ignari familiari della donna, forse con l’intento di uccidere.

In una telefonata, si legge nelle carte, Taroni «sfoga la sua rabbia, dicendo di avere una voglia irrefrenabile di uccidere uno di loro, ovvero uno dei parenti del marito defunto. La conversazione avviene subito dopo la notifica a Laura Taroni di una citazione in un giudizio civile promosso da uno dei creditori dell’azienda agricola di famiglia». Sempre secondo gli inquirenti «la faccenda dell’eredità ha creato notevoli dissapori tra Laura Taroni e i familiari del marito «Non facciamo una strage. Mi raccomando non mi sembra il caso» dice Cazzaniga al telefono con la compagna, che gli risponde «Guarda che una strage la farei volentieri».

L’ultima intercettazione risale al giugno 2016. La coppia viene ascoltata mentre discute della possibilità di mescolare due medicinali da somministrare all’anziana sorella della nonna paterna della Taroni. L’ infermiera dice: «Eh scusa, deve finirla di rompere. Le riempio la boccetta del Talofen di Entumin». Cazzaniga le risponde «sai che può succedere che casca« e la Taroni Ribatte «si ma può anche succedere che non si sveglia più? (...) e oh se casca amen». Il compagno le domanda «ma poi sei sicura di poter gestire come vuoi tu i tuoi nonni?». Taroni risponde «Il nonno lo faccio interdire il giorno dopo». Solo un anno prima, nel mese di luglio, i due avevano già discusso del nonno, come si evince da una frase di Cazzaniga intercettato «per renderlo innocuo va benissimo l’Entumin».

Nel maggio 2015, invece, tocca alla sorella del suocero dell’infermiera. «In che senso una volta sola? - domanda Cazzaniga - Cosa vuol dire una volta sola?». La donna risponde: «Una e per sempre»». Sempre dalle intercettazioni emerge, secondo gli inquirenti, la volontà di uccidere l’ex marito della cugina dell’indagata «Se un giorno venisse giù in ospedale da noi...Trac! - dice l’infermiera. - Tra il chiaro e lo scuro, gli è venuto un infartaccio». La donna ride. «I due indagati - annotano i pm nella richiesta d’arresto - parlano dell’omicidio come un modo per risolvere tutte le situazioni con disarmante tranquillità».