Saronno, morti sospette in corsia: Cazzaniga risponderà di 11 casi

I difensori hanno chiesto il giudizio immediato per gli ultimi due casi di decessi

Il medico Leonardo Cazzaniga

Il medico Leonardo Cazzaniga

Saronno (Varese), 14 marzo 2018 - Dovrà giudicare su altre due imputazioni di omicidio la Corte d’Assise di Busto Arsizio che il 13 aprile inizierà a processare Leonardo Cazzaniga, medico anestesista, ex aiuto primario del presidio ospedaliero di Saronno. I difensori, gli avvocati bresciani Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora, hanno chiesto il giudizio immediato per gli ultimi due casi di decessi sospetti in corsia, quelli di Pietro Oliva, 84 anni, e Federico Mascazzini, 75, entrambi di Saronno.

L’iniziativa dei legali ha avuto un duplice effetto. È stata annullata l’udienza preliminare per i due nuovi casi, il 19 marzo, davanti al gup Luisa Bovitutti. Un decreto ha fissato l’inizio del processo per il 13 aprile, quando prenderà le mosse anche il dibattimento che riguarderà le altre accuse di omicidio che gravano sul medico. Quel giorno la difesa chiederà e (otterrà) l’unificazione dei due procedimenti. Cazzaniga si troverà quindi a rispondere di undici omicidi di ricoverati al pronto soccorso e di tre omicidi che sarebbero stati consumati nell’ambito familiare dell’amante del medico, Laura Taroni, ex infermiera del pronto soccorso: la madre, il marito, il suocero della donna, accuse che la Taroni ha diviso con l’ex compagno fino a qualche settimana fa, quando è arrivata per lei la sentenza di condanna. Il 13 aprile verranno processati anche cinque medici: risponderanno di favoreggiamento di Cazzaniga e di omessa denuncia il direttore sanitario che costituì la commissione incaricata di verificare l’operato del vice primario e tre dei componenti, mentre un oncologo dell’ospedale verrà giudicato per l’omessa denuncia relativa a un paziente.