Saronno, morti sospette in corsia: "Sedativo nei resti del suocero dell'infermiera"

Incidente probatorio sui risultati dell'autopsia effettuata sulla salma di Luciano Guerra

Leonardo Cazzaniga

Leonardo Cazzaniga

Saronno (Varese), 11 ottobre 2017 - Si torna in aula con l'inchiesta 'Angeli e Demoni', che riguarda le morti sospette in ospedale a Saronno e che vede Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, l'infermiera e il medico anestesista dell'ospedale di Saronno Saronno accusati in concorso della morte della madre e del suocero della donna, mentre solo il medico di quella di cinque pazienti deceduti in corsia al Pronto soccorso.

Oggi in Tribunale a Busto Arsizio si è tenuto l'incidente probatorio sui risultati dell'autopsia effettuata sulla salma di Luciano Guerra, suocero dell'infermiera Laura Taroni, riesumata per gli accertamenti di rito, il 3 aprile scorso. Gli esami sono stati eseguiti da un pool di superperiti: Cristina Cattaneo, Gaetano Iapichino, Marina Caligara, Vera Gloria Merelli.  "Nel fegato e nei reni di Luciano Guerra sono stati trovati residui di Midazolam, un ansiolitico e sedativo", ha spiegato il procuratore capo Gianluigi Fontana, un farmaco utilizzato per le anestesie. Il dato è stato confermato anche dall'avvocato Ennio Buffoli, difensore di Leonardo Cazzaniga, il medico indagato in concorso con Taroni per la morte di Guerra ma, come ha precisato il legale "non è stato rilevato in che percentuale", presumibilmente perché dalla morte dell'anziano, avvenuta nell'ottobre del 2013, è trascorso troppo tempo. 

Cazzaniga, nel primo filone di inchiesta a firma del procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Gianluigi Fontana e del pm Maria Cristina Ria, é già accusato di altri quattro casi di morti sospette e, in concorso con Taroni, della morte del marito di lei, Massimo Guerra. Potrebbe però aumentare ancora il numero dei casi sospetti dato che, come ha dichiarato il procuratore capo Gianluigi Fontana, "al vaglio ci sono altre cartelle cliniche, su cui stiamo ancora lavorando". Poi Fontana ha precisato che "nel secondo filone di inchiesta non sono inclusi i medici della commissione ospedaliera, perché i cinque casi non fanno parte di quelli da loro esaminati".  Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare comunicazione della chiusura del secondo filone di indagine della maxi inchiesta 'Angeli e Demoni'. "Stiamo per depositare l'avviso di chiusura indagini", ha precisato il procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Gianluigi Fontana, e successivamente, decorsi i termini, partiranno le formali richieste di rinvio a giudizio.