Saronno, la "confessione" di Cazzaniga: "Altro che l'omicidio di tuo marito"

Intercettazione choc del medico Leonardo Cazzaniga, che in auto parla con l'amante Laura Taroni dell'omicidio di Massimo Guerra

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga (Ansa)

Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga (Ansa)

Saronno (Varese), 10 dicembre 2016 - «Altro che, come dire perdonami il paragone, altro che l’omicidio di tuo marito, questo è un deserto morale che prevederebbe uno sterminio». È la "confessione" di Leonardo Cazzaniga, in auto con la sua compagna Laura Taroni, dell’omicidio di Massimo Guerra, il marito della donna. Oggi l’accusa è quella di averlo commesso insieme. I carabinieri li intercettano attorno alle 10.30 del 18 agosto dello scorso anno. Prima i due amanti discutono sul provare su uno dei loro pazienti (magari «un vecchio indementito») il taser, lo strumento di difesa che, facendo uso dell’elettricità, provoca la contrazione dei muscoli di chi viene colpito e lo paralizza. Viene sfiorata la lite perché medico e infermiera non si sono intesi sulla data di arrivo di un paziente ritenuto adatto.  Taroni: «No veramente dobbiamo trovare qualcuno su cui provare il taser, ci ho pensato tutto il giorno». Cazzaniga: «Ma hai detto che arrivava... Tu hai detto che arrivava ieri».  Taroni: «E no ho capito». Cazzaniga: «Domani arriva».  Taroni: «No, ho detto settimana prossima arriva».  Cazzaniga: «No, hai detto domani, mi hai detto». Taroni: «Ma no, ti ho detto della settimana prossima». Cazzaniga: «E settimana prossima... Era domenica».  Taroni: «Ah! Io intendevo quell’altra... Vabbè».  Cazzaniga: «Vabbè». Taroni: «Però bisogna trovare qualcuno su cui provarlo... Un vecchio indementito».  Cazzaniga: «Quello lì che... Quello che gli ha... Che è uscito...». Taroni: «E però chiedono». Cazzaniga: «Fai finta di niente e tac!». Taroni: «O vai lì in triage in coda. Però dopo lo devi mettere via al volo». Cazzaniga: «Al volo, sì sì!». Il discorso cambia e cade sulla prostituzione. Il medico parla espressamente dell’omicidio di Massimo Guerra sviluppando questo ragionamento: se il marito di Laura meritava di essere ucciso per le sue pretese sessuali con la moglie, per gli sfruttatori della prostituzione la giusta punizione sarebbe lo sterminio di massa.  Dice Cazzaniga: «Sì... Ma questa è la nuova frontiera che è drammatica questa, assolutamente drammatica perché se la schiavitù è un problema drammatico in un senso, quello è drammatico perché inizi un deserto morale spaventoso... Altro che, come dire perdonami il paragone, altro che l’omicidio di tuo marito, questo è un deserto morale che prevederebbe uno sterminio». Due mesi prima la coppia si è lasciata andare a un’altra ammissione. È l’intercettazione ambientale del 25 giugno. L’infermiera ha confessato al compagno: «Io ogni tanto ho questa voglia di... Di uccidere qualcuno... Ne ho bisogno». L’anestesista chiede se ne abbia parlato alla psichiatria. «Sì, ma di me ha detto: però non lo fa». Cazzaniga la corregge: «Ma lei non lo sa che l’hai fatto».  La generosìtà, la bontà non sono andate perdute nel buio dell’incredibile vicenda di Saronno. Gli infermieri dell’ospedale vogliono organizzare una colletta per acqusitare dei regalo per i due bambini di Laura Taroni, affidati a una comunità protetta. «Pensiamo spesso – dice una delle ex colleghe dell’infermiera del Pronto soccorso – a questi bambini e a come sarà il loro Natale. L’idea è quella di acquistare dei giochi e farglieli avere, magari attraverso i carabinieri, in maniera assolutamente anonima».  Un progetto che trova d’accordo anche Angela Lauria. Angelo, suo marito, morto 69 anni, il 9 aprile del 2013, è uno dei quattro pazienti per la cui morte viene accusato l’aiuto anestesista Leonardo Cazzaniga. «Certo che sono favorevole. I bambini non c’entrano niente».