Saronno, ex Isotta Fraschini, sarà la volta buona?

Il sindaco di Saronno: imprenditori interessati all’acquisto dell’area dismessa

L'ingresso dell'ex Isotta Fraschini

L'ingresso dell'ex Isotta Fraschini

Saronno (Varese), 23 aprile - E' in arrivo una svolta per il futuro dell’ex Isotta Fraschini, l’enorme area dismessa tra il centro storico e il quartiere Matteotti? È quello che ha fatto capire il sindaco Alessandro Fagioli nell’ultima seduta del consiglio comunale quando parlando del bilancio consuntivo 2018 ha annunciato che qualcosa si sta muovendo sul recupero dell’area dismessa.

I riflettori sul futuro dei capannoni tra via Milano, via Varese e i binari della ferrovia si sono accesi nell’estate 2017, quando non solo è stata messa in vendita l’area dismessa, ma è arrivata anche la sentenza del Tar che ha eliminato il divieto di realizzazione di centri commerciali.

Originariamente i periti hanno valutato l’area 20 milioni di euro e, considerando che probabilmente saranno necessari almeno 9 milioni di euro per la bonifica dei terreni, si era partiti da una base d’asta di 11 milioni di euro. In tutte le aste andate deserte il prezzo si è progressivamente ridotto, tanto che alla prossima, la quinta, che verosimilmente si terrà a giugno, si partirà da una base d’asta di 4.505.600 euro con un’offerta minima 3.379.200 euro. Secondo gli esperti tutti questi ribassi potrebbero rendere più appetibile l’area, la più grande tra quelle dismesse in città, anche se resta l’incognita bonifiche.

Secondo il sindaco Alessandro Fagioli invece il discrimine sarebbe l’approvazione in consiglio comunale della variante per l’ex Cemsa. "Anche grazie al passaparola che c’è tra operatori del settore diverse realtà stanno bussando alla porta del Comune per esprimere il proprio interessamento per l’ex Isotta Fraschini". Secondo il primo cittadino il cambio di rotta sarebbe dovuto al cambio di approccio in municipio: "Con la precedente Amministrazione era impossibile lavorare per le riqualificazioni per le pretese che gravavano sui privati, ma i progetti partiti all’ex Cantoni, in viale Escrivà e in via Dante hanno dato nuova fiducia agli operatori che sono tornati a voler lavorare a Saronno".