Saronno, imprenditore-eroe: rileva la ditta dopo il licenziamento, premiato al Quirinale

Premiato dal presidente Mattarella con l'onorificenza al Merito

Enzo Muscia, al centro, insieme ai dipendenti dell’azienda A Novo da lui rilevata dopo la chiusura

Enzo Muscia, al centro, insieme ai dipendenti dell’azienda A Novo da lui rilevata dopo la chiusura

Saronno (Varese), 13 novembre 2016 - È stato premiato dal presidente Mattarella in persona "per lo spirito di iniziativa, il coraggio e la generosità con i quali ha dato vita all’azienda A Novo riassumendo i colleghi licenziati dalla precedente gestione". Enzo Mauro Muscia, titolare dell’impresa saronnese specializzata nell’assistenza post-vendita di dispositivi elettronici, è fra le 40 persone alle quali il capo dello Stato ha conferito l’onorificenza al Merito della Repubblica Italiana. Una grande emozione, ieri al Quirinale, a coronamento di un percorso a tratti drammatico dal quale è nata un’esperienza nuova e gratificante.

Fino al 2010 Muscia svolgeva il ruolo di direttore commerciale per la filiale saronnese della multinazionale francese Anovo. Nel 2011, però, quella sede viene chiusa, e 320 dipendenti - molti dei quali in età matura - vengono licenziati. Fra questi c’è anche il neo Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, che tuttavia cerca di far ripartire l’azienda. "Non si poteva disperdere il grande patrimonio di competenze maturate negli anni - racconta Muscia -: la filiale funzionava bene, faceva utili e possedeva un portafoglio clienti davvero importante. C’era opportunità di lavoro fino al giorno prima, non vedevo perché non si potesse continuare".

Così, dopo una richiesta di prestito alle banche andata a vuoto, Muscia prende la decisione di mettere insieme tutti i suoi risparmi, ipotecare la casa e investire la liquidazione per acquistare dal curatore fallimentare i macchinari di una parte della vecchia azienda, il cui nome diventa A Novo (da una a due parole). Inizialmente, l’imprenditore riassume otto persone, fino ad arrivare ai 35 dipendenti di oggi, tutti ex colleghi. "All’inizio è stata davvero dura - ammette Muscia -: le risorse erano poche e dovevamo arrangiarci con quello che avevamo. In certi momenti ho pensato di non farcela, ma con la fiducia di alcuni attuali clienti siamo riusciti a ripartire". Il tempo gli ha dato ragione: oggi la A Novo ha un fatturato di oltre due milioni di euro e l’ambizione di espandersi nel mercato estero. Passando per il Quirinale.