Le indagini, le perizie, la solidarietà. Carabinieri e Vigili del fuoco sono al lavoro per cercare di comprendere se il rogo scaturito alle 4 di domenica in Galleria Mirabello, nel centro della città, abbia avuto origine accidentalmente o se invece si tratti di un evento doloso. Nelle prossime ore sono attesi anche i carabinieri del Ris, mentre dopo che verranno conclusi i rilievi l’area potrà essere esaminata dai tecnici che dovranno effettuare una perizia statica. C’è da valutare se la copertura e i lucernari del passaggio, nella zona corrispondente a dove si è sviluppato il rogo, siano da abbattere oppure da sostituire solo nelle parti andate distrutte, e anche predisporre una copertura provvisoria per evitare che l’eventuale pioggia possa compromettere la tenuta statica.
Oltre al negozio La Libellula Boutique, dove si è sviluppato il rogo, le fiamme hanno reso inagibili i negozi laterali, mentre quelli di fronte al momento sono chiusi non tanto per i danni generati dalle fiamme ma perché l’intera area è stata posta sotto sequestro. La boutique è gestita da una quarantenne di origini albanesi Barete Marku, residente in città. La donna, subito sentita dai carabinieri, ha negato di aver mai ricevuto minacce né richieste di denaro. Ai commercianti e ai residenti che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni il sindaco Cesare Nai ha espresso "dispiacere e solidarietà". In particolare il sindaco si dice vicino "agli esercenti che con tanti sacrifici fanno vivere il nostro centro storico, caratterizzandolo con proposte di valore". "Dal punto di vista dell’Amministrazione: non mancheranno, laddove possibile, sostegno e un supporto concreto nell’affrontare gli adempimenti tecnico-amministrativi richiesti" ha assicurato lo stesso sindaco. "Se questa difficile situazione non si è tramutata in tragedia lo dobbiamo a quanti sono intervenuti nell’immediatezza dei fatti con coraggio e professionalità".
Giovanni Chiodini