Rivolta assolto, interrogazione al ministro

L’ex primo cittadino di Lonate Pozzolo scagionato dall’accusa di voto di scambio: il senatore Giarrusso chiama in causa Cartabia

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di Rosella Formenti

Pronta un’interrogazione parlamentare da parte del senatore Mario Giarrusso, senatore del Gruppo Misto, per chiedere al Ministro della Giustizia Marta Cartabia chiarimenti sull’assoluzione dell’ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta e degli altri 4 imputati per voto di scambio. "Il gup di Milano – scrive Giarrusso – si sarebbe pronunciato in data 28 febbraio sul presunto caso di voto di scambio che vedeva coinvolto anche l’ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta". Continua il senatore del Gruppo Misto "Secondo quanto riportato da diverse fonti di stampa il gup avrebbe assolto gli imputati perché il reato, quando sono stati commessi i fatti non esisteva ancora e sarebbe stato introdotto soltanto nel 2014". Per Giarrusso "la realtà è molto diversa" quindi sottolinea "il reato di voto di scambio politico mafioso era esistente da molti anni ed aveva subito una grave menomazione con la riduzione di pena del 47% ad opera del Pd e dell’allora maggioranza di Governo ed è per questo motivo che in un’interrogazione parlamentare chiederò al Ministro della Giustizia di accertare la gravità e la veridicità dell’accaduto riportate da diverse fonti".

Il 28 febbraio al Tribunale di Milano l’assoluzione in primo grado, per il gup l’ex-sindaco Danilo Rivolta, Peppino Falvo (re dei caf della zona), Cataldo Casoppero, già condannato in appello perché ritenuto affiliato alla locale di Legnano – Lonate Pozzolo della ’ndrangheta smantellata nell’inchiesta Krimisa, Salvatore De Novara e Francesca De Novara, andavano assolti perché "il fatto non sussiste" in quanto la modifica di legge sul voto di scambio è stata introdotta il 18 aprile 2014, quindi dopo l’accordo, pertanto il fatto commesso non era ai tempi ancora reato. A ottobre dal pubblico ministero della Dda Alessandra Cerreti erano stati chiesti 5 anni di carcere per Rivolta, Falco, Casoppero e De Novara, quattro anni invece per Francesca De Novara, figlia di Salvatore ed ex assessore nella giunta guidata da Rivolta. Secondo l’accusa Rivolta (arrestato nel mese di maggio 2017) sarebbe stato eletto nel 2014 con 300 voti della ‘ndrangheta in cambio della promessa di assegnare un assessorato ad un candidato "gradito" alle famiglie mafiose originarie di Ciro’ Marina, assessorato che fu assegnato a Francesca De Novara. Tutti assolti in primo grado.