Rifiuti radioattivi: aperto a Ispra nuovo deposito

È stato inaugurato l’altro giorno alla presenza del prefetto di Varese Salvatore Pasquariello al Jrc (Joint research center) di Ispra l’ ISF (interim storage facility), il nuovo deposito di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, a bassa attività, prodotti negli anni dal sito europeo con sede nel Varesotto quando faceva ricerca in ambito nucleare e delle scorie derivanti dalla disattivazione in corso dei reattori Ispra 1 ed Essor che si concluderà intorno al 2040. Un percorso che richiede investimenti per 50 milioni di euro l’anno masi stima che alla sua conclusione si arriverà al miliardo. La struttura è in cemento armato. può contenere fino a 2400 fusti che lì resteranno in attesa di essere trasferiti nel nuovo deposito nazionale che ancora non c’è.

Una "custodia" a tempo che non deve preoccupare, come ha spiegato Laurent Jerrige, responsabile del progetto Jrc: "Si tratta di una tappa fondamentale per la disattivazione nucleare del sito di Ispra - ha detto - quello italiano è il primo centro di ricerca europeo a iniziare questo percorso, che si svolge nella massima sicurezza, utilizzando tutte le migliori tecnologie a disposizione, perché la sicurezza è la prima delle priorità". E il prefetto: "Questo deposito di stoccaggio temporaneo per rifiuti radioattivi è un passo importante a ulteriore garanzia della sicurezza di tutti". R.F.