"Ricordo che l’ho strattonata, non so perché"

Interrogato l’uomo indagato per il tentato omicidio della bimba di 9 mesi della convivente

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CASARILE (Milano)

Non avrebbe preso a calci e pugni la bambina della sua compagna, ma l’avrebbe strattonata. Mario Franchini, il muratore ventottenne accusato di tentato omicidio aggravato della figlia della compagna, una bimba di soli 9 mesi, ieri è stato ascoltato dal gip di Pavia Fabio Lambertucci per l’udienza di convalida. Il gip si è riservato di decidere, a breve. Rinchiuso nel carcere di Torre del Gallo, il giovane assistito dal suo avvocato Maria Teresa Gobba ha risposto a tutte le domande. "È stato molto collaborativo – ha confermato il legale –, ma lo era stato anche domenica quando le condizioni della bambina sembravano più gravi". La piccola, ricoverata all’ospedale di Bergamo sta lentamente migliorando.

Assistita dalla mamma e dalla nonna, la bimba ha diverse fratture e un trauma cranico che i sanitari stanno curando. Stava bene fino a sabato pomeriggio quando la madre, per andare a lavorare come addetta al reparto panetteria di un supermercato, ha affidato la sua piccola al compagno con il quale viveva da due mesi. La coppia, che si frequenta da marzo, dopo un periodo di fidanzamento ha deciso di provare la convivenza. "Franchini vuole molto bene alla bambina – ha sottolineato l’avvocato Gobba – ricorda che cosa sia accaduto sabato pomeriggio, ma non riesce a darsi una spiegazione del motivo per il quale abbia avuto quella reazione con la bimba. Può essere che abbia perso la testa. Di certo non l’ha presa a calci e a pugni, altrimenti non sarebbe sopravvissuta. Vedremo che cosa emergerà dagli atti".

Manuela Marziani