Busto Arsizio: gioielliere parte civile contro Riccardo Bossi

Il primogenito del fondatore della Lega accusato di aver acquistato preziosi e un orologio senza pagare

Riccardo Bossi

Riccardo Bossi

Busto Arsizio (Varese), 29 settembre 2016 - Il titolare della catena di gioiellerie Ceccuzzi, attraverso i suoi legali ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo a Busto Arsizio a carico di Riccardo Bossi, primogenito del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, accusato di truffa aggravata per aver acquistato gioielli e un orologio Rolex in un negozio a Busto senza pagare il conto.

Il gioielliere Bruno Ceccuzzi aveva sporto denuncia, accusando Bossi di non aver aver saldato un debito di oltre 20mila euro, nonostante i continui solleciti e le promesse di pagamento dopo aver acquistato l’orologio, un anello e un girocollo nel dicembre 2014. Il processo è stato rinviato al 13 ottobre, quando il Tribunale si esprimerà sulla richiesta avanzata dai legali del gioielliere, gli avvocati Federico Consulich ed Elio Giannangeli. Intanto Bossi potrebbe valutare un’eventuale offerta di risarcimento a favore dell’imprenditore.