Varese, raduno di fan della Cagiva per i quarant’anni dalla fondazione

Batte forte il cuore dell’elefantino

Il prototipo motorizzato Cagiva che nel 1981 battè il record di velocità in Olanda: raggiunti i 260 chilometri all’ora

Il prototipo motorizzato Cagiva che nel 1981 battè il record di velocità in Olanda: raggiunti i 260 chilometri all’ora

Varese, 17 settembre 2018 - I bolidi rossi montati dai cowboy Eddie Lawson e e John Kocinski, capaci di sfidare i big giapponesi come Honda e Yamaha. La doppietta nel rally Parigi-Dakar con Edi Orioli. La Mito, oggetto del desiderio di decine di migliaia di giovani centauri a cavallo fra anni ’80 e ’90. Tutto questo è Cagiva, il marchio dell’elefantino che ieri ha festeggiato “in casa” i primi 40 dalla fondazione. Un migliaio di appassionati si è radunato alla Schiranna, nei cui capannoni furono progettati e costruiti i modelli dell’azienda fondata nel suo reparto corse da Claudio e Gianfranco Castiglioni. «Una giornata splendida - spiega Roberto Maffi, presidente del Registro storico Cagiva - Sono arrivati amici da tutta Europa. Dalla Germania, dalla Francia e dall’Olanda, la nazione dove il prototipo A-Oro che montava il motore Wmx 125 fece registrare il record di velocità di 260 chilometri all’ora nel 1981».

A fianco «dei quattordicenni che non erano ancora nati quando Lawson e Kocinski vincevano sulle piste dell’allora Mondiale 500 e degli ottantenni che lavorarono per la famiglia Castiglioni all’inizio dell’avventura» hanno fatto capolino ospiti speciali. Marco Lucchinelli, istrione del circuito, che salì in sella alla Cagiva a due riprese. Massimo Contini, che a metà anni ’80 sfiorò il titolo iridato di motocross. Anche loro innamorati di un marchio capace di entrare nel cuore di generazioni di motociclisti. «Il segreto del successo della Cagiva? - prosegue Maffi - Grazie all’ambizione dei fratelli Castiglioni ha avuto il coraggio di sfidare i colossi giapponesi. In diverse occasioni li ha battuti e ha ottenuto rispetto. Ora è un marchio dormiente, ma il suo popolo ha fiducia. Spero che la famiglia Castiglioni (oggi alla guida di MV Agusta, ndr) possa individuare il segmento giusto del mercato. Perché la voglia e gli appassionati ci sono». Ultimi scatti: la “sveglia” a Varese della truppa di centauri - Cagiva, ma anche MV Agusta, Husqvarna e i cugini ducatisti - e l’incontro, casuale, con una squadra delle Frecce tricolori, di passaggio sopra lo stabilimento della Schiranna. Un volo che ha evocato un ricordo: il dono dei Castiglioni di nove Cagiva 750 con livrea tricolore ai piloti della pattuglia acrobatica.