Saronno, look amarcord per Rabarbaro Zucca

Evocano le sue origini le due nuove bottiglie dello storico amaro

bottiglia del Rabarbaro Zucca nella nuova veste che rievoca la nascita del prodotto

bottiglia del Rabarbaro Zucca nella nuova veste che rievoca la nascita del prodotto

Saronno (Varese) - 19 maggio 2019 - Nuovo look per il rabarbaro zucca l’amaro prodotto da illva saronno nello stabilimento alle porte della città e distribuito in tutto il mondo. Lo storico brand oggi si presenta agli appassionati e ai neofiti con due nuove bottiglie che evocano le sue origini. Sia il classico rabarbaro sia il gran riserva sfoggiano una nuova immagine che ricorda in ogni particolare quella della nascita del prodotto alla fine dell’Ottocento. È infatti il 1845 quando Ettore Zucca, scopre il gusto e la piacevolezza del famoso rabarbaro, grazie a un preparato con questa pianta che la moglie Tilde Beduschi era solita bere. Ettore Zucca intuisce le straordinarie possibilità della bevanda e comincia così la produzione artigianale di uno dei prodotti destinati a diventare un simbolo della Milano raffinata, della Torino bene e di altre famose città europee quali Parigi e Londra.

Apprezzato da Re Vittorio Emanuele II, Zucca diviene ben presto anche fornitore ufficiale della Famiglia Reale Italiana. Non a caso l’effige di Emanuele Vittorio III, la Gran Croce d’Onore e il brevetto della Casa Reale impreziosiscono la bottiglia. Ci sono anche le tre medaglie vinte in occasione delle Esposizioni Universali: 1906 Milano, 1911 Torino, 1935 Bruxelles che arricchiscono l’etichetta, Ultimo tocco la firma del fondatore Ettore Zucca, aggiunge autenticità e tradizione. Realizzato con i rizomi del rabarbaro posti in infusione insieme a rare erbe aromatiche naturali, Zucca si descrive come «espressione contemporanea di una grande storia, un grande classico dal gusto unico». Contenuta la gradazione alcolica che si ferma a 16 gradi. L’ultima novità in casa Zucca è il Gran Riserva 30°.

Una ricetta esclusiva con speciali ingredienti che Ettore Zucca preparava e consumava segretamente con i suoi amici milanesi durante le loro serate, giocando a biliardo. Un amaro con una forte personalità e un’eleganza che secondo gli esperti di Illva sapranno incontrare i gusti dei nuovi consumatori. In pochi lo sanno ma il rabarbaro Zucca viene prodotto nello stesso stabilimento che sforna le storiche bottiglie dal tappo quadrato e brevettato del Disaronno, esportate, fotografate e apprezzate in tutto il mondo. Come hanno potuto ammirare i saronnesi due anni fa nella straordinaria apertura dello stabilimento di via Archimede, organizzata dal Fai per le giornate di privavera, il celebre rabarbaro viene prodotto con la stessa attenzione per la qualità, la naturalità, per l’aroma e per il sapore del celebre liquore saronnese divenuto il più bevuto al mondo. Grazie alla tecnologia all’avanguardia e alle nuovissime linee di produzione Illva realizza ogni giorno 240.000 bottiglie. Il 75% della produzione è rappresentata dal Disaronno e quasi il 90% è destinato all’esportazione in 160 Paesi nel mondo. Anche per lo Zucca vale il riuscito mix che ha decretato il successo globale dell’Illva: cura per il valore della tradizione unita a una grande innovazione per marketing e packaging.