Prove di normalità: all’Università dell’Insubria tornano le prime lezioni in aula

Varese, nell’ultimo anno 650mila ore di attività a distanza e punte di 10mila studenti connessi. Più di duemila laureati durante la pandemia, 30mila dall’inaugurazione

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650mila ore di attività a distanza tra lezioni, eventi live e seminari online: sono i numeri dell’Università dell’Insubria nell’anno della pandemia. Da febbraio 2020 a oggi la didattica dell’ateneo ha risposto in maniera efficace all’emergenza sanitaria, garantendo agli studenti il proseguimento dell’attività accademica. Sono stati circa 46mila gli esami sostenuti a distanza, mentre la piattaforma di e-learning ha registrato oltre 18 milioni di visualizzazioni.

Il numero di studenti connessi ha raggiunto punte che sfiorano le 10mila unità. I nuovi immatricolati sono 4.192 e durante la pandemia l’ateneo ha tagliato un traguardo storico: con 2.046 nuovi laureati è stata superata la quota di 30mila dottori proclamati dal 1998, l’anno dell’inaugurazione. E ora, a un anno di distanza, l’Università dell’Insubria dà il via ad un graduale ritorno alla normalità.

Da domani torneranno in aula alcuni studenti del primo anno dei corsi di laurea triennali e magistrali. Il tutto si svolgerà nel rispetto di un rigoroso protocollo: i posti disponibili nelle aule saranno distanziati e limitati numericamente ed è necessario prenotarli tramite una web app. "Gli studenti sono il cuore e la forza del nostro ateneo – commenta il rettore Angelo Tagliabue – sono il nostro futuro. In questi dodici mesi difficili abbiamo saputo conservare con ognuno di loro il rapporto prezioso che da sempre caratterizza la nostra comunità, grazie all’impegno dei nostri docenti e di tutto il personale tecnico-amministrativo".

Lorenzo Crespi