Processo Piccolomo, trovate tracce di sedativo nel sangue della vittima

Nel processo al "killer delle mani mozzate" l'accusa mette a segno un punto importante

Il perito Cristina Stramesi e Giuseppe Piccolomo

Il perito Cristina Stramesi e Giuseppe Piccolomo

Varese, 13 ottobre 2018 - Tracce di Lorazepam nel sangue di Marisa Maldera: l’accusa mette a segno un punto importante nel processo che vede Giuseppe Piccolomo, il “killer delle mani mozzate”, imputato davanti alla Corte d’assise presieduta da Orazio Muscato per l’omicidio volontario della prima moglie. Marisa Maldera morì arsa viva in uno strano incidente stradale avvenuto nel febbraio 2003 a Caravate. L’auto guidata dal marito, che trasportava una tanica di benzina, sarebbe uscita di strada ribaltandosi e prendendo fuoco. La donna morì nell’auto in fiamme. La scorsa udienza il carrozziere che ebbe in custodia la vettura incidentata disse: "Non aveva segni particolari. Non sembrava che l’auto si fosse ribaltata". Disse anche che la sola portiera che non si apriva era quella del passeggero anteriore: ovvero quella dalla quale Maldera avrebbe potuto fuggire.

Il perito dei vigili del fuoco ha inoltre dichiarato che era “impossibile” che l’incendio fosse divampato nella vettura con le modalità descritte da Piccolomo. Ovvero che la sigaretta accesa che la moglie stava fumando aveva incendiato la benzina contenuta nella tanica e rovesciatasi nell’abitacolo dopo l’incidente. Ieri un nuovo tassello. Secondo l’accusa Maldera non fuggì dalla vettura in fiamme perché impossibilitata a farlo. Le figlie della donna e anche il suo medico curante hanno dichiarato che la vittima non assumeva medicinali. L’ipotesi accusatoria è che Piccolomo abbia stordito la moglie con qualche farmaco affinchè non scendesse dalla vettura una volta appiccato l’incendio.

Le nuove analisi tossicologiche hanno trovato tracce (seppur in quantità minime) di Lorazepam nel sangue di Maldera. Il Lorazepam ha effetti simili a quelli del Valium. Ha di fatto un effetto calmante e soporifero. Il perito ascoltato ieri ha dichiarato in aula che sono state trovate anche tracce di caffeina. È possibile che Piccolomo abbia versato il farmaco nel caffè della moglie a sua insaputa? È questa la domanda inespressa rimasta nell’aria durante l’udienza. Di fatto questa è l’ipotesi di accusa e parte civile.