Manometteva i parcometri e canticchiava: "Piripì piripà, svuoto anche quella cassa là"

I "jingle" della dipendente di Agesp arrestata con l'accusa di aver dannaggiato tutti i dispositivi di Busto Arsizio per fare la cresta. Dieci anni fa aveva denunciato colleghi “infedeli” della piscina

La dipendente infedele ripresa in un video della GdF

La dipendente infedele ripresa in un video della GdF

Busto Arsizo - La dipendente di Agesp Attività Strumentali – da mercoledì ai domiciliari con l’accusa di aver sottratto denaro alla municipalizzata per cui lavora appropriandosi indebitamente tra il mese di novembre 2021 e il mese di settembre 2022 di una somma che si stima superi i 95mila euro derivanti dagli incassi della gestione dei parcheggi – solo dieci anni fa, nel 2013, si era dimostrata una dipendente che credeva nell’onestà, un esempio insomma. Allora lavorava alla piscina Manara e grazie ad una sua segnalazione sei dipendenti erano stati arrestati per peculato: sottraevano denaro dalle casse omettendo il rilascio dello scontrino agli utenti che pagavano l’ingresso.

A dieci anni di distanza è lei ad essere accusata dello stesso reato. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Varese hanno dato esecuzione mercoledì all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio su richiesta del pubblico ministero Nadia Calcaterra, che ha coordinato l’inchiesta. Le indagini della Guardia di Finanza di Gruppo di Busto Arsizio hanno permesso di smascherare il modus operandi della cinquantenne che si è appropriata di quelle somme con la manomissione dei macchinari rendiresto di tutti i 38 parcometri collocati nel territorio comunale. Con l’ausilio di un tastierino elettronico, acquistato online dall’estero, aveva modificato i plafond massimi, elevati da 30 a 200 euro, dei parcometri senza che questi ultimi segnalassero in alcun modo l’avvenuta manomissione.

Gli investigatori hanno utilizzato anche telecamere e intercettazioni ambientali che hanno rivelato la sicurezza della donna tanto che in auto, da sola, canticchiava contenta "Piripì piripà adesso svuoto anche quella cassa là". E con i soldi sottratti dai parcometri secondo quanto accertato dagli uomini delle Fiamme Gialle si sarebbe pagata trattamenti estetici, iscrizioni a villaggi fitness, l’acquisto di 2 telefoni cellulari in contemporanea del valore ciascuno di 1.300 euro e numerosissime altre spese personali.

Nel corso della medesima operazione è stato inoltre eseguito un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità della dipendente infedele pari a 95 mila euro. L’operazione, commenta il generale Crescenzo Sciaraffa, comandante provinciale della Gdf di Varese – "evidenzia il perdurante impegno della Guardia di Finanza nella salvaguardia dei bilanci pubblici garantendo efficienza nella gestione delle risorse attraverso il contrasto alle gravi forme di reato contro la Pubblica Amministrazione che sottraggono alla collettività risorse pubbliche, incidendo pesantemente anche sulla qualità dei servizi forniti ai cittadini".