Partigiani delle Prealpi Quattro pietre d’inciampo

La posa sarà il momento clou del Giorno della memoria: le targhe volute da Anpi ricorderanno gli amici fraterni uccisi nei campi di sterminio

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di Lorenzo Crespi

La celebrazione del Giorno della memoria, in programma venerdì 27 gennaio a Varese, avrà il suo momento clou nella posa delle quattro pietre d’inciampo commissionate da Anpi Provinciale per ricordare altrettanti varesini deportati e uccisi nei campi di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale. Un’iniziativa che è già diventata realtà in altri comuni del varesotto, con l’obiettivo di tramandare il ricordo e il nome di chi ha subito una fine così tragica. Ora, dopo che l’iter è stato particolarmente lungo non senza qualche strascico polemico negli scorsi mesi, si procederà anche a Varese, in memoria di Luigi Morellini, Calogero Marrone, Mario Molteni e Attilio Paolo Vergani. Sulle pietre sono incisi i nomi dei deportati, le date di nascita, il giorno dell’arresto e quello dell’assassinio, oltre al luogo di deportazione. Uccisi nei campi di sterminio nazisti e accomunati in vita da ideali di libertà e solidarietà, furono attivi durante la Resistenza nel Gruppo Cinque giornate del San Martino. Le pietre verranno posate una di fianco all’altra, davanti all’ingresso di Palazzo Estense in via Sacco, la casa di tutti i varesini. "Erano amici fraterni e resteranno insieme anche ora che sono tornati a casa attraverso queste pietre", commenta Ester Maria De Tomasi, presidente provinciale di Anpi. "Queste pietre sono un ricordo ma anche una forma di risarcimento per i quattro partigiani varesini", ha aggiunto l’assessore alla cultura del Comune di Varese Enzo Laforgia. La cerimonia della posa si terrà alle 11 del 27 e concluderà le celebrazioni per il Giorno della memoria, che prenderanno il via alle 9.15 nel Salone Estense e proseguiranno alle 9.40 con l’intervento di studenti e docenti della media Vidoletti e dello Scientifico Ferraris di Varese. Alle 10.10 invece la consegna delle medaglie d’onore per i cittadini deportati.