Parte l’assalto di forbici e coltelli. Premana alla conquista del mondo

Nel paese di 2.500 abitanti il business, indotto compreso vale 21 milioni di euro e 400 posti di lavoro

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Premana (Lecco) - Un assalto all’arma bianca con forbici e coltelli da Premana alla conquista di tutto il mondo. Nemmeno la pandemia da Covid è riuscita a fermare l’avanza dei produttori di articoli da taglio realizzati nel piccolo paese di nemmeno 2.500 abitanti in provincia di Lecco, in Val Varrone, dove il business, indotto compreso, si stima valga almeno 21 milioni di euro e 400 posti di lavoro.

"In Italia una forbice professionale su 10 è "made in Premana" e nel 2021 abbiamo aumentato le esportazioni, che per noi rappresentano il 90 per cento del lavoro, del 9 per cento rispetto al 2019 prima dell’emergenza sanitaria", spiega Giovanni Gianola, 55 anni, ex vicesindaco e soprattutto direttore generale di Premax, consorzio che raggruppa i principali 39 produttori di forbici e coltelli di Premana. Paradossalmente il Covid li ha aiutati perché ha costretto alla ritirata i concorrenti cinesi.

Ora i nemici da sconfiggere sono gli aumenti vertiginosi del costo dell’energia elettrica, del gas e dell’acciaio che è la loro materia prima. "Abbiamo dovuto aumentare i listini del 15 per cento", spiega il ceo del consorzio di coltellai e forbiciai, che grazie al web shop sono però riusciti a proseguire l’avanzata verso Stati Uniti, Messico, India e inoltre molti altri mercati esteri. Producono tutto "in casa", solo le vergelle di metallo grezzo arrivano da fuori da quando sono state chiuse le miniere della zona. I loro clienti sono parrucchieri, estetisti, sarti, cuochi, chef e chiunque abbia bisogno di prodotti di precisione e di qualità per lavorare.

Hanno brevettato pure prodotti per mancini e forbici senza vite per unire le due lame in modo che funzionino e durino molto di più. "Il nostro Distretto delle forbici e degli articoli da taglio di Premana è una realtà pressoché unica in Italia e non solo, che valorizza una storia secolare - prosegue Giovanni Gianola -. Potremmo diventare un modello per altre esperienze territoriali simili".