"Ospedale da salvare", firme in viaggio verso il Pirellone

Una lettera degli attivisti diretta all’assessore del Welfare Moratti e al presidente Fontana

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di Sara Giudici

Si torna a parlare dell’ospedale di Saronno: dei reparti chiusi, della maternità orami inattiva da un anno, dei servizi che mancano, inoltre del personale ridotto al minimo e infine dell’importanza che il presidio resti di primo livello per un comprensorio di oltre 180 mila persone.

Lo fa Obiettivo Saronno con una petizione che da luglio scorso al 31 gennaio ha raccolto migliaia di firme e che ora la lista civica saronnese vuole portare al Pirellone.

Per questo nelle ultime ore, gli attivisti (comprensi i consiglieri comunali e l’assessore Novella Ciceroni) hanno firmato una lettera diretta all’assessore del Welfare Letizia Moratti, al presidente Attilio Fontana e al presidente della commissione sanità Emanuele Monti per portare materialmente le firme in Regione.

"La collettività di Saronno e dintorni ha espresso concretamente la volontà che nell’ospedale di Saronno si possa nuovamente mettere e venire al mondo (al momento il reparto maternità è chiuso dalla prima ondata Covid, ndr), si possa mettere in condizioni il personale medico ed infermieristico di lavorare con serenità, si possano avere reparti pronti ad esprimere il proprio potenziale, si possa avere una struttura moderna ed efficiente, si possa, insomma, parlare di un eccellente presidio di I livello, come l’ospedale di Saronno è stato per molti anni. Siamo convinti che grazie alla voce dei cittadini, all’impegno assiduo del personale ospedaliero, al lavoro costante del Comitato per la salvaguardia dell’ospedale e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro ospedale, si riuscirà a trovare una soluzione positiva all’inadeguata situazione che si è creata".

La richiesta è quella di un’attenzione per il presidio saronnese per il quale recentemente è stato ipotizzato un nuovo azonamento.

Obiettivo Saronno vuole portare materialmente le firme al Pirellone per avviare un confronto con Regione Lombardia che al momento ha lasciato inascoltata la richiesta presentata dal sindaco Augusto Airoldi.