Delitto Macchi, pg Cassazione: Binda resti in carcere

I legali dell'imputato, per il quale è in corso il processo d'appello, chiedono la revoca della misura cautelare

Stefano Binda

Stefano Binda

Milano, 19 luglio 2019 - Rigettare il ricorso dei legali di Stefano Binda, condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio di Lidia Macchi, contro l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Milano che a maggio ha respinto l'istanza sulla revoca della custodia cautelare in carcere. Lo ha chiesto il pg della Cassazione Stefano Rocchi, nell'udienza a porte chiuse davanti alla prima sezione penale della Cassazione. L'avvocato di Binda, Patrizia Esposito, chiede nel ricorso di ritenere cessate le esigenze cautelari. Binda è in carcere a Busto Arsizio e per lui è in corso, davanti alla Corte d'Assise d'appello di Milano, il processo di secondo grado per l'omicidio della studentessa trovata uccisa con 29 coltellate nel gennaio del 1987 in un bosco a Cittiglio, nel Varesotto.