Niente falò alla Motta, ma due mini-pire sul sagrato

Così non si è rinunciato alla tradizione di affidare al santo i tradizionali bigliettini con i desideri

Migration

La Festa di Sant’Antonio si è rinnovata anche quest’anno a Varese, seppure in tono ridotto rispetto a quello che prevede la tradizione. Per quanto riguarda le celebrazioni religiose gli appuntamenti si sono svolti regolarmente (ma con posti limitati) presso la chiesa della Motta a partire da sabato con l’esibizione di un coro, fino a ieri mattina con la benedizione degli animali e dei pani, che è stata trasmessa anche in streaming. Il momento più popolare e frequentato dai varesini, quello del falò che si svolge alla vigilia della ricorrenza del santo, non si è invece potuto organizzare a causa delle normative in vigore che vietano gli eventi che possono essere fonte di assembramenti. Non si è nemmeno potuti ricorrere all’espediente del "falò a porte chiuse" come nel 2021: allora a differenza di oggi era in vigore infatti il coprifuoco. Ma i Monelli della Motta non hanno comunque voluto rinunciare a una tradizione centenaria che da sempre simboleggia la fine dell’inverno e l’arrivo della nuova stagione. Nella serata di domenica sono stati quindi allestiti due "mini falò": due piccole pire sul sagrato della chiesa, a cui è stato dato fuoco per dare un segnale di continuità con la storia e la tradizione. In questo modo è stato possibile affidare al santo i tradizionali bigliettini che da sempre i varesini buttano nel fuoco ogni 16 gennaio. "Quest’anno non ci sono grandi cataste di legno da bruciare né la festa con il pubblico – ha sottolineato il sindaco Davide Galimberti – ma non rinunciamo a dare alle fiamme i biglietti con i desideri, come da tradizione, per dare continuità alla nostra storia".

Lorenzo Crespi