Castellanza, un presidio per difendere il nido

Sindacati e lavoratori al Comune: no all’esternalizzazione del servizio

Le operatrici dell’asilo  in strada per difendere la collocazione pubblica della struttura

Le operatrici dell’asilo in strada per difendere la collocazione pubblica della struttura

Castellanza (Varese), 24 maggio 2019 - Dal primo settembre di quest’anno il servizio dell’asilo nido Soldini sarà esternalizzato, quindi non sarà più gestito direttamente dal Comune, decisione presa a marzo dalla giunta. Ieri pomeriggio davanti all’asilo in via Vittorio Veneto presidio di protesta organizzato dal Fp Cgil, Cisl Fp e Uilfpl per dire no al’esternalizzazione, messaggio chiaro “inviato” all’amministrazione comunale affidato a striscioni e volantini. «Vogliamo che i castellanzesi sappiano che cosa sta accadendo – sottolineano gli esponenti sindacali delle tre sigle – condividono questa decisione del comune che vuol dire svendere l’educazione dei bambini?».

«Mi sono presa cura di 1200 bambini», dice la più “anziana” tra le educatrici con esperienza ultraventennale. E lo dice con commozione, che non nasconde l’amarezza per quanto ha deciso l’amministrazione. «Siamo qui per difendere il servizio pubblico dell’asilo nido Soldini», ribadisce Gianna Moretto (membro sindacale di Fp Cgil). Le minoranze in consiglio comunale hanno nel frattempo chiesto la convocazione di un consiglio comunale ad hoc per affrontare l’argomento, mentre a breve sarà organizzata un’assemblea pubblica necessaria, spiegano i rappresentanti sindacali. «L’obiettivo è quello di spiegare ai cittadini che cosa sta accadendo».

Da Palazzo Brambilla il sindaco Mirella Cerini replica: «Non si perdono posti, sotto il profilo delle tutele occupazionali abbiamo fatto il massimo, anche con sforzi aggiuntivi». Dai sindacati arriva invece una versione diversa. «Noi ci opponiamo perché crediamo fermamente che i servizi essenziali non debbano mai essere ceduti». Ieri fuori dall’asilo nido il presidio con esponenti sindacali e dipendenti «per rivendicare con forza il ruolo e le professionalità di queste lavoratrici, no alla diminuzione di qualità di cura dei bambini». Ora si attende la convocazione del consiglio comunale.