Non c’erano ancora gli avvocati di mezzo nella separazione fra Luana e il marito Andrea Rossin e i bambini veniva gestiti secondo i loro voleri e secondo le diponibilità dei genitori. Giada e Alessio mercoledì volevano tornare a casa loro a Mesenzana per rivedere il loro cagnolino e per restare col padre. Nei giorni precedenti erano rimasti con la madre a casa della nonna, in un paese a due chilometri di distanza. Così la madre li aveva portati in via Perra a Mesenzana, nella casa dove sono vissuti per anni, aspettando che il padre facesse la spesa, per poi accordarsi di riprenderli il giorno dopo, verso le 7,45, per accompagnarli a scuola: Giada in terza media, Alessio in seconda elementare. La madre li aveva salutati poco prima delle 19, lasciandoli con papà che aveva preparato per lo loro la cena. Erano poi usciti a giocare in cortile, Giada con l’amica del cuore cha abita nella casa all’angolo. Una serata normale e spensierata, come tante passate nei mesi precedenti. Poi qualcosa si è rotto la mattina seguente nella psiche del papà Andrea. La mattina di giovedì si è alzato all’alba, si è preparato un caffè che ha poi consumato. Quindi è andato col coltello da barbecue nella stanza dei bambini e ha trafitto loro il cuore con diversi fendenti. Poi è tornato nella stanza matrimoniale e si è ucciso. Adesso occorrerà attendere l’esito dell’esame autoptico per capire lo stato di Rossin. La data delle esequie non è stata ancora fissata perché bisogna attendere l’autopsia disposta dal pubblico ministero Giulia Floris, probabilmente martedì della prossima settimana.
Christian Sormani
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