Varese, dal conte Agusta ai russi. Buon compleanno cara MV

Compie 75 anni la casa produttrice di motociclette con sede alla Schiranna. La memoria dei successi iridati e il futuro con nuovi modelli all’orizzonte

Emanuele Filiberto di Savoia su una Brutale con Giovanni e Claudio Castiglioni

Emanuele Filiberto di Savoia su una Brutale con Giovanni e Claudio Castiglioni

Varese, 21 gennaio 2020 - La freccia rossoargento della Schiranna compie 75 anni. Una storia fitta di successi, quella di MV Agusta, dai circuiti dove spicca il record imbattuto di 37 titoli mondiali, agli showroom e le fiere di tutto il globo, dove i suoi modelli sono sempre i più ammirati. La vicenda della casa varesina iniziò il 19 gennaio 1945, con la nascita della Meccanica Verghera a Cascina Costa, a pochi passi dall’attuale aeroporto di Malpensa. La famiglia Agusta, protagonista dell’industria aeronautica, non potendo più fabbricare aeroplani nell’immediato dopoguerra, decise di passare alle due ruote. Leggenda vuole che il primo modello, una 98 cc di cilindrata, dovesse chiamarsi “Vespa”, ma il nome era già stato preso, così passò alla storia semplicemente come MV98. La sua versione “lusso” fece furore alla fiera di Milano del 1947. Da allora ogni nuovo modello MV Agusta ha lasciato il segno nella storia del motociclismo.

Il conte Domenico Agusta aveva grande fiuto nello scegliere i piloti, molti dei quali sono diventati leggende del motociclismo: Franco Bertoni, il primo, seguito da Arcisio Artesiani, Carlo Ubbiali “il cinese volante”, Leslie Graham, Cecil Sandford, Fortunato Libanori, John Surtees, Mike Hailwood, Gianfranco Bonera, il mito Giacomo Agostini e Phil Read. Quello tra il marchio varesino e il pilota bergamasco fu il binomio più celebre della storia del motociclismo: nella sua carriera, “Ago” vinse 13 titoli mondiali, 18 campionati italiani e 10 Tourist Trophy. Venuto a mancare il conte Domenico nel 1971, e dopo l’ultima vittoria di Agostini al Nürburgring nel 1976, toccò alla famiglia Castiglioni scendere in campo. Nel 1992 la Cagiva acquisì il marchio e ne trasferì la produzione agli stabilimenti della Schiranna, dove si trova tuttora. Claudio Castiglioni rivoluzionò l’intero comparto industriale, investendo pesantemente in ricerca e sviluppo e rinforzando la produzione. La F4, una quattro cilindri da 750 cc, fu la prima moto della nuova era, e anche la prima superbike. A tutt’oggi è considerata la moto più bella di sempre. È di quel periodo anche l’invenzione del concetto di “naked”, una novità assoluta nel mondo delle moto. Scomparso Claudio nel 2011, fu il figlio Giovanni a succedergli alla guida dell’azienda. I nuovi vertici svilupparono legami con eccellenze come Pirelli ed il campione di Formula1 Lewis Hamilton, per il quale sono stati disegnati due modelli speciali. Fu sempre Giovanni ad ispirare la creazione della “Brutale” e della F3, dotata del 3 cilindri in linea. Altri modelli tenuti a battesimo in questo periodo sono la Dragster e la Turismo Veloce.

L’anno scorso c’è stato un nuovo cambio di proprietà. La famiglia Sardarov, russa, ha acquisito il 100% del pacchetto azionario di MV Agusta. A guidare l’azienda è ora Timur Sardarov. Nuovi modelli, come le produzioni limitate delle serie “Oro” della Brutale 1000 RR e della Superveloce 800, omaggio alla tradizione di velocità, design e alta ingegneria del marchio, sono stati accolti con entusiasmo e riconosciuti come degni rappresentanti dello spirito MV Agusta. Nel 2019 la Superveloce 800 Serie Oro è valsa all’azienda il riconoscimento di “Eccellenza del Design Lombardo”, a testimonianza del suo DNA inconfondibilmente MV Agusta. Nel piano quinquennale recentemente presentato è indicato l’obiettivo di portare i volumi annuali di vendita a 25.000 unità con oltre 20 nuovi modelli. Sono previsti il lancio di una nuova gamma entry-level e il ritorno a cilindrate più piccole. I festeggiamenti ufficiali si terranno a Varese il 20 e 21 giugno 2020.